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Un cervello usato vale più di uno nuovo nuovo

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ANDREA OLIVA

A tutti sono noti gli ignobili fatti di Macerata e ciò che ne è seguito: il fuoco indiscriminato contro dei neri colpevoli di avere un colore identico a quello degli stupratori spacciatori che hanno vilipeso un corpo, riducendolo in pezzi. La Boldrini e Grasso, ben facendo, muovono una ferma condanna, imputando ai detti di Salvini il clima di rigurgito violento.
Il Sindaco di Macerata, con molta opportunità e intelligenza, invita a non stigmatizzare esacerbando gli animi, e sconsiglia una manifestazione contro. La manifestazione viene comunque tenuta dai cosiddetti “antagonisti” (“inopportuni”? “Facinorosi” e anarchici, cioè egoisti, che dimostrano poca logica e molto agire di pancia? Sdegnosi e protervi? Rifletto…). L’antagonismo passa per opportuno.
Poi però, come direbbe Carlo Lucarelli, succede qualcosa; qualcosa di brutto: un tatuatore vicino a Casapound, noto per la sua posizione, viene raggiunto da un manipolo di incappucciati “Antagonisti”, che lo imbavagliano con del nastro adesivo, gli legano mani e piedi e lo prendono a sprangate sulla testa (!!!).
Prima considerazione: di chi la colpa dell’aver animato questa rappresaglia? Perché l’episodio passa in cavalleria, quasi sotto silenzio, e, da sinistra, non si muove nessuna severa reprimenda? Perché UCCIDERE UN FASCISTA NON E’ UN REATO, o per COM’E’ BELLO FAR LE FOIBE DA TRIESTE IN GIU’, come cantavano i cori “Antagonisti” a Macerata?
L’unica voce che si alza, invece, in un coro a bocca chiusa, a rilevare quanto la violenza sia semplicemente violenza, gratuità, aberrazione, magari solo sanguinaria, che sia fascista o antagonista, è quella del collega Nicola PORRO.
Non mi riconosco in nessuna linea di destra, nemmeno moderata, perché, secondo me, il classismo di destra non è mai moderato: é, al più, vestito, talvolta, di una cortesia borghese. Non mi riconosco, però, nemmeno in una linea di sinistra violenta, taciuta dai radical-chick che, come sottolineava Nanni Moretti, andavano in sezione a guardare HAPPY DAYS e sono, se possibile, peggiori, nella loro forma, di quanto lo sia la destra in quella cortesia borghese dalla moderazione artificiale, specie adesso che, a sinistra, si torna a chiamarsi compagni, si gioca alla lotta di classe, ma si risponde, coi nasini storti, a domande dirette sui programmi, sull’economia, sulla linea strutturale degli indirizzi di partito.
“Cosa sono ora io?”, cantava Battisti… Ebbene: l’illuminista VOLTAIRE è noto (impropriamente) per aver detto: – «Non sono d’accordo con quello che dici, ma sono pronto a dare la vita perché tu lo possa dire». Chiunque l’abbia detto, qualunque leggenda abbia contribuito a coniarlo, questo motto, per me, è giusto, ed è nel pieno spirito illuminista. Diciamoci l’un l’altro: – SIATE ILLUMINISTI !!

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