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Roma: parte l’operazione “fai da te”?

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DINO NEANDRI

Roma sparita. C’era un periodo in cui gli artisti amavano rappresentare su tela gli angoli e i vicoli più caratteristici della città e spesso si poteva vedere sullo sfondo, sul far del tramonto, un albero accarezzare  e a infondere serenità e artistica quiete. 

Accarezzare, serenità, quiete? Non è proprio questo lo stato d’animo che pervade il cuore dei romani quando si trovano a passeggere nei parchi o sui vari Lungotevere della capitale appena si alza un refolo di vento o ad Eolo è andato qualcosa di traverso e comincia a soffiare, soffiare più del solito. Pertanto sui malandati platani o sui vecchi pini che tappezzano l’Urbe ora si paventa l’abbattimento massiccio in quanto, parole di sindaca, “piantati durante il regime fascista” e quindi ormai anche per loro si prospetta la fatidica “quota 100” con relativa messa a pensione.

Sono circa 200 gli alberi crollati in questo inizio anno, 400 nel 2018. E con oltre 300.000 alberi esistenti sul territorio di Roma Capitale e le trincee naturali che abbiamo visto ergersi per le strade (a nostro rischio e pericolo) in quei giorni di forte vento, c’è da chiedersi: cosa attendersi nel prossimo futuro visto il mutare delle condizioni climatiche causate dai cambiamenti dell’ecosistema? Nel frattempo nella città eterna si inventa il rimedio dei “sette nani”. In che consiste? Presto detto. A Roma dopo le “Olimpiadi del sacchetto” (AMA) siamo passati all’esaltazione di sega, pala e piccone. Come i nani. Perché? Siamo prossimi a diventare cittadini “bricolage”.

Tra poco potranno partire le “potature fai-da-te”. Il cittadino, infatti, potrà eventualmente adottare un albero sotto casa qualora ritenga che lo stesso sia stato trascurato e lo ritenga in uno stato di sofferenza tale da non potersi esimere dall’intervenire. A sue spese chiaramente e con tanto di assicurazione come onere ulteriore. Da presentare poi al Comune documentazione attestante il possesso delle competenze necessarie. Al di là delle battute, queste proposte sono contenute nel nuovo “Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale” con chiusura iter, qualora passasse, in Assemblea capitolina.

Prepariamoci quindi ad incontrare per strada, in un prossimo futuro, novelli “Jack il potatore”, intenti ad accodarsi ai sette nani che da tempo, travestiti da cittadini, si stanno allenando ognuno con il proprio compito e viste le possibili ulteriori investiture da: riparatori di buche con palette e secchielli rubati ai figlioletti disperati; spazzini dei marciapiedi; pulitori di giardini pubblici camuffati da “Retake”; sgombratori di fogliame dai tombini, ecce cc. Ne hanno di lavoro questi nani cittadini. E gratis. Ma quello è amore incondizionato per una città. Per la vera Roma sparita….

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