cronacaLavoro

Settanta mila posti di lavoro in pericolo per la guerra alle imprese

Spread the love

ilmessaggero.it – https://urly.it/326a0

Mettere in discussione circa 70 mila posti di lavoro in un Paese già sull’orlo del collasso pare un azzardo pure per uno come Luigi Di Maio, ministro del Lavoro sui generis, un pò perché non ha mai lavorato in vita sua al di fuori del contesto politico e un pò perché non sembra badare poi molto alle priorità di chi invece un posto di lavoro lontano dai palazzi romani ce l’ha e con ogni probabilità se lo è pure sudato.

Oltre ad aver fatto venire la pelle d’oca ai 31 mila dipendenti della «decotta» Atlantia, di cui 11 mila in Italia, senza calcolare gli indiretti, Di Maio tiene ora in pugno il destino di altri 35 mila lavoratori, quelli di Ilva e Alitalia fra interni e indotto, che in questo momento farebbero carte false pur di trovarsi in altre di mani, c’è da scommetterci. In tutto sono dunque più di 65 mila i posti di lavoro messi a rischio dal leader pentastellato con la sua guerra alle imprese, giunta all’apice in seguito alla sberla rifilata alla società dei Benetton.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *