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Quando finiscee l’amore e decidiamo di separarci

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MARIA FERRARA

Accettare la fine di un amore è un processo psicologico non solo doloroso ma complesso. In altre parole, è simile a ciò che si prova quando muore una persona cara. Si prova un senso di vuoto, di sgomento, insicurezza, paura, rabbia, tristezza, disperazione. Spesso anche un senso di liberazione ma anche un senso di colpa e depressione. Separarsi da una persona con la quale si erano instaurati legami intimi e profondi, insieme alla quale si era progettata la propria vita e con la nascita di figli, comporta la perdita del senso del Sé connesso al senso del Noi e con esso, cadono anche tutta una serie di sicurezze che davano stabilità e continuità. Quando si arriva alla separazione, chi viene lasciato non riesce ad accettare che davvero sia finita, e perciò continua a sperare contro ogni logica e ogni evidenza. Purtroppo la maggior parte delle persone quando cominciano a rendersi conto di ciò che stanno vivendo, sperimentano una intensa sensazione di ansia e disorientamento tale da accusare una serie di sintomi psicofisici.

Molte persone nel tentativo di gestire l’ansia derivante dal radicale cambiamento di vita costretti a subire, ricorrono a comportamenti compulsivi come spese sconsiderate, fumare e bere in eccesso, guidare in modo spericolato, ecc…

C’è anche chi si trova a sperimentare una profonda sensazione depressiva dovuta alla perdita subita e magari se ne fa una colpa per non essere riuscito a salvare la relazione. Ma per guarire da tutte queste emozioni negative occorre elaborare in modo adeguato ciò che si prova nei confronti dell’ex (magari con l’aiuto di un supporto psicologico). Solo allora possiamo vedere che la vita offre ancora numerose prospettive al di là di ciò che abbiamo passato. Inoltre, molte persone ne escono con una rinnovata autostima e una maggiore consapevolezza. Quando finalmente si è in grado si pensare all’ex senza dolore e rabbia, si è pronti ad innamorarsi di nuovo.

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