Attualitàcronaca

E mentre telefoni sta cadendo un albero…d’oro

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BENEDETTO NEANDRI

Figlia dell’attore Svante Thunberg e della cantante d’opera Malena Ernman, Greta Thunberg è la bambina svedese che è riuscita a smuovere le coscienze e a direzionare le attenzioni dei media e delle comunità scientifiche verso tematiche ormai non più procrastinabili, quali lo sviluppo sostenibile ed il cambiamento climatico del pianeta. Il suo continuo e regolare attivismo l’ha portata dapprima  a sedersi ogni giorno durante l’orario scolastico davanti al parlamento del suo paese poi, dopo le elezioni, a continuare uno sciopero dimostrativo del “venerdi” che, inevitabilmente, ha attirato le attenzioni di tutte le fonti di informazioni del mondo. Greta oggi è un personaggio che “spacca”, divide, crea dibattiti. Lo scopo, quindi, è stato raggiunto. Inevitabilmente si sono create le contrapposizioni tra chi dice che si è creato il “solito movimento speculativo” a vantaggio di fantomatiche lobby internazionali pronte a lucrare sul prossimo business legato al ripristino dell’equilibrio dell’ecosistema ormai prossimo al collasso, e chi afferma che sta germogliando nei “millennial” una nuova sensibilizzazione verso queste problematiche, quindi nuova linfa vitale e nuove prospettive. A prescindere da eventuali speculazioni e macchinazioni di sorta è innegabile che mai come oggi la questione pianeta sia alla ribalta e sotto la lente di ingrandimento di tutti e questa è l’unica cosa che conta. Come è innegabile che una comunità scientifica di esperti nelle diverse materie, con un consenso interno quasi unanime, non abbia più dubbi sul fatto che la terra si stia surriscaldando a causa degli interventi scellerati dell’uomo. I dati che emergono  sono allarmanti in quanto il riscaldamento globale sta accelerando e questo è particolarmente evidente negli oceani e nella criosfera, le parti ghiacciate del pianeta. In questi giorni in Italia preoccupa molto la situazione del ghiacciaio Planpincieux posizionato sul versante italiano del Monte Bianco e a rischio distacco (circa 250 mila metri cubi di ghiaccio), mentre questa estate abbiamo seguito allibiti l’evolversi del maxi incendio che ha divorato l’Amazzonia e che in qualche modo ci ha reso complici di questa tragedia. Si perché in ogni telefonino c’è un sottile filamento d’oro (ottimo conduttore di elettricità) che al suo interno ci permette di interagire in ogni angolo del mondo. Immaginate quanti telefonini esistono nel mondo  e che “non c’è modo di far uscire l’oro delle miniere dell’Amazzonia senza distruggere la foresta” (Wake Forest University). E più si deforesta più oro si ottiene. Siamo quindi davanti ad una nuova corsa all’oro. L’importanza e la gravità di quanto sta accadendo si evince anche dal Sinodo speciale che si terrà dal 6 al 27 ottobre in Vaticano ove si argomenterà su come “fermare la deforestazione e lo sfruttamento delle risorse naturali”. Grazie Greta se hai determinato tutto questo. Anche se dovessero averti strumentalizzata. Il sasso lanciato con forza a volte fa grossi cerchi nelle paludi e nelle acque stagnanti. E magari nelle coscienze

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