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Eutanasia: i medici vogliono l’obiezione di coscienza

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A Parma, è in corso il dibattito sul suicidio medicalmente assistito e sul Codice di deontologia medica.

Il suicidio assistito non deve essere necessariamente medicalizzato, ciò non toglie che il professionista continuerà a restare vicino al malato in tutte le fasi che il diritto all’autodeterminazione gli consente, fino a dopo la morte, certificandola. Questa la linea dei medici emersa a Parma, durante il convegno nazionale “Il suicidio assistito tra diritto e deontologia. La legge, il consenso e la palliazione”, organizzato sotto l’egida Fnomceo, dall’Omceo Parma e dal Gruppo di lavoro su “Suicidio assistito e eutanasia” della Consulta nazionale deontologica, dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che si è pronunciata sulla non punibilità dell’aiuto all’interruzione della vita in situazione di grave sofferenza personale, fisica da malattia ad esito infausto, riguardo al caso Cappato Dj Fabo.

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