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Riforma processo civile ok dalla maggioranza: cosa cambia, novità e testo spiegato

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Per snellire il processo civile, il Ministro Bonafede vuole ridurre i riti: da tre a uno solo utilizzabile per tutte le controversie.

Sparirà la divisione tra riti davanti al giudice di pace, monocratico ordinario e monocratico sommario, quindi un solo atto introduttivo idoneo per tutti i processi.

Sono ancora sul tavolo di discussione altre soluzioni tecniche per favorire la rapida conclusione delle cause e la ragionevole durata dei processi, ma Conte e la maggioranza sono fiduciosi in una soluzione nel breve-medio termine.

Forse la novità più rilevante della riforma è l’eliminazione dell’atto di citazione, da sostituire con un unico atto di ricorso. Questo secondo Bonafede alleggerirà il carico di lavoro di avvocati, giudici e cancellieri.

Si tratta di un cambiamento radicale: l’atto di citazione è una forma di domanda a comparire in giudizio fatta da soggetti che si trovano in una condizione di parità, prevede l’intervento dell’avvocato e ha un tempo di attesa di 90 giorni prima dell’udienza iniziale; il ricorso, invece, è un atto di iniziativa processuale rivolto direttamente al magistrato e fissa l’udienza di comparizione alla prima data disponibile.

Questo punto è stato confermato ma non senza polemiche: infatti per molti giuristi l’eliminazione dell’atto di citazione non velocizzerà i processi e non garantirà la certezza della presa in carico entro 90 giorni, poiché la data dell’udienza sarà fissata arbitrariamente dai giudici.

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