cronaca

La Chiesa povera per i poveri al tempo dell’epidemia

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Per frenare la diffusione del coronavirus, la Chiesa unisce solidarietà e senso di responsabilità. Tiene aperti gli ostelli per i poveri della Caritas e concerta con lo Stato le limitazioni precauzionali all’attività pastorale. Quindi, come ribadito dal segretario generale dalla Cei monsignor Stefano Russo, l’attenzione agli ultimi e la cooperazione sociale, orientano l’azione ecclesiale al tempo del coronavirus. Ho una testimonianza personale e professionale che risale al 2003. 17 anni fa, infatti, ho seguito quotidianamente seguito e raccontato da cronista, in costante contatto con il professor Girolamo Sirchia (ministro della Salute e  scienziato di fama mondiale) l’emergenza Sars, nella quale si distinse il medico eroe Carlo Urbani, missionario laico e martire della lotta al misterioso virus fino a donare la propria vita alla ricerca di una cura per il male che poi lo contagiò e lo strappò all’amore della sua famiglia. Era un mio concittadino e per espressa testimonianza dell’allora vescovo di Jesi e suo padre spirituale, il francescano Oscar Serfilippi, fu “testimone umile e coraggioso della carità cristiana”.

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