Salute/Medicina

La rubrica del farmacista Fitoterapia in gravidanza

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FILIPPO D’ALFONSO

Spesso accade che la donna in stato di gravidanza abbia bisogno di terapie mediche al fine di risolvere disturbi che colpiscono l’apparato genito-urinario, l’insonnia o le nausee e molto di frequente la stitichezza . Per timore di arrecare danni al nascituro le gestanti tendono a respingere ogni tipo di rimedio, sia esso farmacologico o appartenente alla cosiddetta “medicina non convenzionale”, è opportuno usare molta cautela, ma il perdurare dei disturbi può limitare la serenità della gestazione ed è per questo che il consiglio di uno specialista della salute, quale è il farmacista, può rappresentare una buona strada da percorrere al fine di ritrovare la stabilità della gestante.

Non è possibile elencare in maniera netta e decisa una tabella di rimedi fitoterapici adatti a far svanire i sintomi sopracitati ma, viceversa, è possibile sottolineare quelli che sono i pericoli per il feto e per la mamma.

Le piante officinali ricche di alcaloidi ed oli essenziali come la Propoli e la Borragine rappresentano un pericolo importante da non sottovalutare. L’Arnica e l’Erba medica hanno un elevato effetto teratogeno sul feto, così come la China e la Vinca e quindi è opportuno evitarne l’impiego. Zenzero, Aglio e Aloe sono solo alcune delle piante che invece causano un aumento della motilità uterina, mentre la Senna e la Cascara nonostante il loro effetto lassativo sono da evitare, in quanto ricche di droghe antrachinoniche.

Specialmente all’inizio della gravidanza è opportuno evitare l’uso di medicamenti; durante la Blastogenesi, ovvero il periodo che va dal concepimento fino al quattordicesimo giorno, è piuttosto elevato il rischio teratogeno mentre durante l’Embriogenesi, che va dal quattordicesimo fino al terzo mese, si potrebbe andare incontro al rischio di malformazioni fetali, soprattutto se si persegue una sconsiderata somministrazione di rimedi terapeutici.

Un altro nemico della futura mamma è la caffeina, il consumo eccessivo di caffè potrebbe danneggiare il feto in quanto viene alterata in modo significativo la circolazione sanguigna a livello placentare, lo stesso discorso è valido per la nicotina, grandi fumatrici infatti vanno più facilmente incontro al rischio del distacco della placenta.

Un discorso analogo va fatto anche al riguardo del periodo di allattamento, proprio perché molti rimedi che hanno la capacità di arrivare al latte materno possono provocare danni anche seri al lattante, in linea generale durante l’allattamento vale il discorso fatto per la gravidanza ed in più è opportuno evitare psicofarmaci, eccitanti e FANS dove in quest’ultimo caso si andrebbe incontro a gravi emorragie.

Filippo D’Alfonso – Presidente AFD

d.alfonsofilo@alice.it – Tel. 331/7764028

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