Attualità

Il giro delle lancette ai tempi del lockdown

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DINO NEANDRI

Il tempo non viene percepito in maniera stabile dalle persone e la stessa frazione può essere ritenuta un’eternità o un delicato battito d’ali, a seconda dello stato d’animo. Se si è vissuta una situazione di pesantezza o al contrario una situazione di coinvolgimento positivo, noi avremo una cognizione temporale diametralmente opposta ed il lockdown, diretta conseguenza del Covid-19, ha messo inesorabilmente a nudo queste diverse sensazioni.

Abbiamo avuto infatti la possibilità di “attraversarci”, spostando le lancette in avanti, oppure “sostare”, posizionando le lancette verso un “fuso orario” le cui coordinate di latitudine e longitudine mentali non hanno permesso la nostra crescita. E’ l’umore, lo stato d’animo, il vero lubrificante delle lancette della vita. Era infatti lo stato d’animo proteso all’aiuto del prossimo quello che ha fatto girare il meccanismo di 57 “orologi” fino a farli nominare dal Presidente Mattarella “Cavalieri della Repubblica”.

E sebbene la mente umana faccia molta più fatica a comprendere il tempo piuttosto che lo spazio, non c’è dubbio che in questo caso medici, infermieri, volontari, carabinieri, insegnanti ecc. abbiano ben indirizzato le loro lancette permeate di generosità, tanto da diventare vere icone ai tempi del virus. Tra MES e Recovery Fund discussi e contrastati, bollettini delle sofferenze e delle rinascite, vaccini vaticinati, casse integrazioni chimera e scaricabarili vari, chi ha tragicamente e mal impiegato il proprio tempo è stato l’agente di polizia che a Minneapolis ha soffocato George Floyd, scatenando nel mondo una reazione unanime contro violenza e razzismo.

Migliaia e migliaia le persone scese in piazza a scandire i “tempi” della non discriminazione. C’è un toccante video che sta girando sui social dove Gianna, la bambina di 6 anni figlia di Floyd, dice: “Papà ha cambiato il mondo”. E i “tempi”, speriamo… 

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