cronaca

Marzabotto, Mattarella: «Una pagina tragica che nessuno potrà mai cancellare»

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corrieredibologna.it – urly.it/380z8

Era il 29 settembre, quando a Monte Sole, la vita fu interrotta. Si dice sempre che gli italiani abbiano la memoria corta. Ed è da qui, da questa frase, che non è solo una frase, ma un dato di fatto, che si rinnova ogni anno la voglia di ricordare e di fare memoria attiva. A Monte Sole, per la 76° volta, si commemora uno degli eccidi più brutali che la storia italiana ricordi. Era il 29 settembre del 1944, quando le Ss salirono tra le querce di questa vallata, circondata da un lato dal fiume Setta e dall’altro dal Reno, per compiere una strage premeditata, decisa a tavolino: la più efferata compiuta dai tedeschi nell’Europa Nazista. A salire in montagna e ad indicare le case dei civili da uccidere, non c’erano solo le Ss del comandante Walter Reder, ma anche diversi fascisti locali con un forte accento bolognese. «Lo sterminio degli innocenti ha impresso un segno così profondo e doloroso nella storia del popolo italiano che nulla e nessuno potrà mai cancellare – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -. Le squadre naziste, accompagnate da guide e informatori fascisti, si resero responsabili di molteplici crimini nei mesi del loro arretramento sull’Appennino tosco-emiliano. Ma quelle vite tragicamente spezzate, quel dolore straziante dei sopravvissuti, sono diventate le basi di un riscatto popolare, di una liberazione, e di una lunga stagione di democrazia, benessere e pace». Una bella dichiarazione che, però, non convince alcuni sopravvissuti che invitano a ricordare il vero valore di un anniversario che poco ha a che fare con la politica.

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