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Cassazione: anche i file possono essere ‘rubati’

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studiocataldi.it –

Per la Suprema Corte, i dati informatici costituiscono beni che, grazie alle loro caratteristiche, rientrano all’interno della categoria penalistica dei beni mobili

Fino a poco tempo fa alla domanda “posso essere penalmente sanzionato per aver sottratto dei files da un computer?” la risposta doveva essere di segno negativo.
Tuttavia, sulla scia di alcune pronunce che negli anni passati hanno timidamente iniziato a manifestare l’intenzione di un “dietro front” da parte della giurisprudenza di legittimità, con la sentenza del 13 aprile 2020, n. 11959, la Cassazione Penale, Sez. II, ha definitivamente sancito in termini inequivocabili la natura di beni mobili dei files informatici, enucleandone le ragioni con inedita sistematicità.
In tale occasione la Suprema Corte ha infatti affermato il principio secondo cui: «I dati informatici, contenenti files, sono qualificabili “cose mobili” ai sensi della legge penale e, pertanto, costituisce condotta di appropriazione indebita la sottrazione da un personal computer aziendale, affidato per motivi di lavoro, dei dati informatici ivi collocati, provvedendo successivamente alla cancellazione dei medesimi dati e alla restituzione del computer “formattato”».

Fonte: Cassazione: anche i file possono essere ‘rubati’https://www.studiocataldi.it/articoli/40234-cassazione-anche-i-file-possono-essere-rubati.asp#ixzz6edyV5n7e
(www.StudioCataldi.it)

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