Vigili del fuoco

Intervista in esclusiva con il Senatore Stefano Candiani sottosegretario agli Interni

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LIA ALBONICO

Nell’incontro molto cordiale, il Sottosegretario è stato molto disponibile nel rispondere a tutti i quesiti posti, che propongo di seguito.

Innanzitutto mi è molto dispiaciuto andando a leggere di una polemica che è sorta ed ha creato frizioni e tensioni su una dichiarazione che tendeva a rassicurare i cittadini di Norcia e quelli di tutta Italia che chiunque gli presti soccorso, è un Vigile dl Fuoco, quindi la gente si deve fidare di chi veste la divisa, altrimenti andremmo a creare anche una cattiva immagine con i Vigili del Fuoco di serie A e di serie B che non vogliamo ci sia.

A Norcia le dichiarazioni sui Vigili del Fuoco effettivi e volontari hanno suscitato molte discussioni, è possibili chiarire il pensiero?

E stata costruita una polemica che mi dispiace molto, soprattutto non c’era in quelle parole e non ci sono, mancanza di rispetto. Caso mai vi era il desiderio, come c’è ancora e lo confermo, di trovare un equilibrio soprattutto in situazioni molto particolari, magari come quelle di Norcia che, ricordiamo, al netto del terremoto vissuto dalla cittadina nursina, che è un piccolo comune nei monti Sibillini e non certamente una grande città di pianura dove necessitano centinaia d’interventi di soccorso l’anno, ma dove c’è un sistema d’intervento che da 40 anni è stato gestito dai Vigili del Fuoco Volontari che abitano lì e che sono gente del posto.

Su questo ho auspicato una riflessione anche per trovare un equilibrio di collaborazione che per quanto possa essere difficilmente inquadrabile a livello normativo, si basa sulla buona volontà e il buon senso e dove mancano s’innestano polemiche pretestuose; credo che non si faccia un buon servizio né per i Vigili del Fuoco, né nei confronti di chi si aspetta da loro tutto tranne che le polemiche di contrapposizione.

 Qual è il pensiero riguardo ai Vigili del Fuoco effettivi e Volontari?

Nell’immaginario comune questa differenza non esiste e oggettivamente non si può che cercare di ridurre la diversità che c’è indubbiamente nella formazione.

 A me piacerebbe che ci fosse un dispositivo che consentisse di non perdere nemmeno un uomo tra gli effettivi, ma poter allargare il più possibile con  la parte volontaria per riuscire a coprire soprattutto i territori lontani dai grossi centri abitati, dove il progetto “Italia in 20 minuti” continua a rimanere difficile da soddisfare perché è evidente che l’Italia non è una grande metropoli, ma una lunga penisola fatta di montagne, pianure, colline con paesi spesso e volentieri distanti dalle grandi linee di comunicazione decine di chilometri.

Quindi avere un soccorso sul territorio nazionale che s’integri tra una componente effettiva e professionale, che consenta il dispiegamento di forze 24 ore al giorno come deve essere dove ci sono molti interventi e soprattutto nelle grandi città, integrare questo dispositivo con una presenza che mi augurerei fosse più capillare possibile sul territorio con la disponibilità di volontari anche nei più piccoli comuni ovvero dove loro abitano, diventa una maggiore garanzia di essere in grado di portare soccorso immediato.

E’ chiaro che ci sono dei livelli anche di differente d’inquadramento. Bisogna lavorare; se questo può essere tema di dibattito ci sto volentieri affinché, sia con la formazione che con la qualificazione raggiunga il più elevato possibile lo standard di soccorso dei volontari rispetto a quello degli effettivi, sapendo bene che però entrambi devono integrarsi.

 Non ci può essere una competizione, anzi lo dico e lo riconfermo: a me interessa che arrivi un soccorso;

 Ad esempio, l’intervento che posso fare io che non sono un medico specializzato, ma che ho fatto un corso di primo intervento, consente magari di salvare una vita, che uno specialista poi può mettere in sicurezza; avere una persona che sa come comportarsi davanti a una situazione di emergenza e prestare un primo soccorso è cosa importante che non vuol dire sostituirsi allo specialista.

Qualsiasi riflessione fatta sui volontari non è mai stata in riduzione del numero degli effettivi, ma al contrario nel cercare di consolidarle laddove ci sono delle esperienze nel creare condizioni di collaborazione, soprattutto nel garantire alla gente un meccanismo di soccorso tecnico urgente che sia il più capillare possibile.

Dobbiamo concentrarci con gli effettivi sulle più grandi realtà, dove ci sono maggiori richieste d’intervento ogni anno, utilizzando anche tutte le risorse dei volontari dove ci sono meno interventi.

Cosa si può dire sulla prospettiva di regionalizzare il Corpo?

Non credo proprio, anche perché, se vi sia un ragionamento nella devoluzione dei compiti dalla Stato alle Regioni, questo può e deve riguardare ciò che lo Stato fa in maniera meno efficiente di come possano fare le Regioni, o meglio, quello che oggi non è il massimo, fatto dalle Regione, potrebbe essere migliorato e soprattutto implementato.

I Vigili del Fuoco rappresentano una gestione eccellente a livello nazionale con un dispositivo di soccorso che riscuote non solo il successo della cronaca, ma anche il rispetto dell’opinione pubblica. Non è solamente la certezza della qualità dell’intervento; il cittadino lo percepisce come un servizio valido, quindi è giusto che resti così com’è. Siccome squadra che vince non si cambia, questa è una squadra vincente così com’è composta.

Sostituti direttori antincendi, chiedono quando saranno attuati i provvedimenti di quanto disposto dal nuovo ordinamento per il passaggio alla qualifica/carriera dei Direttori Speciali.

Abbiamo chiesto al Capo Dattilo e al Dipartimento le giuste disposizioni per dare corso ai provvedimenti necessari ad attuarli, quindi è solo questione di poco tempo poi tutto ciò saranno realtà.

Si conoscono i tempi per equiparare i livelli stipendiali dei Vigili del Fuoco con gli altri Corpi?

 L’aspettativa è certamente l’impegno che ci sto mettendo per dare come rappresentanza politica una risposta politica ai problemi o alle soluzioni che i Vigili del Fuoco si attendono.

Mi sto impegnando e anche con il Ministro siamo molto determinati a raggiungere l’obiettivo di arrivare a sostenere e promuovere l’equiparazione dello stipendio dei Vigili del Fuoco a quello dei componenti del comparto sicurezza.

E’ una cosa molto impegnativa che nessuno ha mai fatto in passato anche perché si parla di 150 e più milioni di euro. Occorrerà tempo e impegno per trovare le risorse, ma certamente col buon senso e con la buona volontà si arriverà anche a proporre una soluzione sostenibile. E’ un giusto riconoscimento per chi mette la propria vita a rischio per salvare quella degli altri.

L’esperienza di questi mesi per me è stata molto bella. Qualcuno ha detto che non ne capisco niente di Vigili del Fuoco. Certamente io non ne vesto la divisa, ma ho soprattutto una grande simpatia per un Corpo che non solo è il più amato dagli italiani ma anche il più amato da me.

Ho sempre avuto una grande attrazione nei confronti dei Vigili del Fuoco e posso dire che in questi mesi ho consolidato la grande stima sia per le persone, sia per il servizio.

C’è un Capo del Corpo, ci sono degli ottimi Direttori Regionali, ottimi Comandanti, ottimi Capi reparto, ottimi Capi Squadra e degli ottimi Vigili, ciascuno fa la sua parte.

Questa è cosa che mi gratifica molto e mi soddisfa. Sto girando tantissimo ad incontrare i Vigili del Fuoco sul territorio in tutte le regioni d’Italia e nei distaccamenti e trovo sempre grande passione e affetto che ricambio veramente di cuore.

Magari non sarò un esperto come qualcuno vorrebbe in negativo descrivere, ma non ho mai inteso sostituirmi alle parti esperte, però credo di avere una grande soddisfazione nell’apprendere. Sono qui per fare la mia parte e sostenere all’interno del Governo, come il Ministro mi ha chiesto, la buona causa dei Vigili del Fuoco.

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