Vigili del fuoco

Una delegazione dell’Accademia nazionale dei Vigili del fuoco coreana in vista al CON

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CNVVF –

Nel pomeriggio del 3 maggio, una delegazione dell’Accademia Nazionale dei Vigli del Fuoco della Repubblica della Corea del Sud ha incontrato i Vigili del Fuoco presso il Centro Operativo Nazionale, al palazzo del Viminale in Roma. La delegazione coreana era guidata da Ko Duk Gun, Direttore del Dipartimento dell’accademia, accompagnato da diciotto comandanti.

L’ing. Parisi, Direttore Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo ha dato il benvenuto ai graditi ospiti, ai quali – per usare le sue stesse parole – lo avvicina il comune passato alla guida di comandi territoriali. Con l’aiuto di slide e supporti multimediali, Parisi espone brevemente l’organizzazione amministrativa e territoriale del Corpo Nazionale, spiega quali sono i suoi compiti istituzionali, quali i mezzi e le attrezzature e quante le unità presenti sul campo tra permanenti e volontari, e illustra il meccanismo di risposta alle richieste di soccorso dei Vigili del fuoco italiani, sia a livello locale che nazionale.

Il direttore Ko Duk Gun ringrazia per la calorosa e coinvolgente accoglienza, poi chiede quale sia il percorso formativo per i comandanti dei Vigili del fuoco italiani. Parisi è stimolato dalla domanda e prima di tutto tiene a precisare due cose: che la formazione di base è una per tutti, per gli operativi e i comandanti; e che il punto di forza della formazione italiana è l’addestramento standard, operativo e tecnico, per ogni componente del Corpo Nazionale, in modo da garantire uniformità d’intenti e d’azione su tutto il territorio. I coreani sono curiosi di scoprire come si diventa comandante dei Vigili del fuoco in Italia e quali siano le risorse economiche a disposizione. Il Direttore Parisi spiega brevemente l’iter per diventare comandante portando ad esempio la propria carriera e i successivi passi che lo hanno condotto ad occupare la posizione che attualmente ricopre. Con altrettanti brevi ma chiari concetti spiega come il Corpo Nazionale riceva i fondi dalle ripartizioni a lui dedicate dal Bilancio dello Stato, aggiungendo che comportamenti virtuosi sono stati avviati con l’istituzione di centri regionali di spesa, che permettono di realizzare notevoli economie di scala.

Le curiosità e le domande dei colleghi coreane si susseguono e ora vogliono sapere come si sono evoluti i Vigili del fuoco italiani. Loro, in Corea, hanno iniziato a crescere dopo la guerra degli anni ’50 del secolo scorso, principalmente dopo ogni incidente o disastro. Il percorso è stato pressoché analogo, chiosa Parisi. Il Corpo Nazionale nasce nel 1939, durante la Seconda guerra mondiale, e dopo il periodo bellico si rafforza l’idea di un corpo unico per tutta la nazione e non più frammentato a livello territoriale. Anche in Italia poi, l’evoluzione tecnica e professionale è andata quasi di pari passo con il succedersi di calamità naturali, quasi che ad ogni sciagura i Vigili del fuoco riescano a sviluppare nuove tecniche d’intervento e nuove professionalità per essere sempre più pronti in futuro.

Dopo un appassionato e intenso scambio di nuove curiosità e aneddoti su propri percorsi formativi e professionali, lo scambio di doni tra l’Ing. Parisi e Mr. Ko Duk Gun conclude formalmente l’incontro.

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