cronaca

Piacenza, sparò al ladro: per la Cassazione non è legittima difesa. “Da Peveri odio per dare una lezione”

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ilfattoquotidiano.it – https://urly.it/3281g

Agì al di fuori del suo domicilio, in un parcheggio non custodito, e soprattutto lo fece con “modalità odiose”, e non merita le attenuanti perché animato dalla volontà “non già di bloccare i ladri, ma di dar loro una lezione“. Sono questi i motivi per i quali la Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi a carico dell’imprenditore piacentino Angelo Peveri per tentato omicidio nei confronti di un ladro di gasolio, il rumeno Dorel Jucan, al quale l’imputato sparò a bruciapelo in mezzo al petto con un fucile a pompa dopo avergli sbattuto per tre volte la testa a terra. Una sentenza nella quale non compare mai la parola “legittima difesa“. Il caso, avvenuto nell’ottobre 2011, fu tra le vicende giudiziarie che hanno spinto il Parlamento, sollecitato dal vicepremier leghista Matteo Salvini, ad approvare lo scorso aprile la riforma della “legittima difesa nel domicilio” – legge dichiarata a effetto retroattivo con un altro nuovo verdetto degli ‘ermellini’ – con ampliamento della non punibilità per chi si difende in casa sua. Il ministro dell’Interno aveva anche visitato in carcere l’imprenditore, che si era impegnato a farlo stare “in galera il meno possibile”. Parole che avevano suscitato le critiche dell’Anmche aveva accusato il titolare del Viminale di violare le prerogative della magistratura e di “delegittimare i giudici”.

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