Vigili del fuoco

Si spegneranno i riflettori. Poi il bastardo silenzio

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(Editoriale di Alberto Marello per il Piccolo.it)- Verrà il momento in cui i fiori marciranno e i lumini si consumeranno. Verrà il momento in cui tutte le lucciole blu saranno spente e le sirene non suoneranno più per piangere la vite perdute di Marco, Matteo e Antonino.

Quel lungo filo spinato che in questi giorni ha catturato il Paese intero raggruppandolo attorno ai Vigili del Fuoco finirà per dissolversi e non resterà che il ricordo di quel dolore e di quella commozione collettiva che hanno fatto degli italiani, per una volta, l’Italia. Più del turbamento, oggi, dovrebbe preoccupare il silenzio.

Il silenzio che è già lì, ai margini delle manifestazioni di cordoglio e di vicinanza; lì sull’uscio delle vite delle famiglie piegate da questa incomprensibile e folle tragedia.

Quando sarà il momento, il silenzio bastardo, subdolo, meschino, entrerà nelle loro case e comincerà a rimestare nel calderone dei sentimenti. Renderà il dramma tragedia. E farà vedove delle mogli e orfani dei figli. Tutti sappiamo che sarà così, anche se oggi, nel giorno dei funerali di Stato, non vogliamo pensare che il rituale delle esequie sia solo – e purtroppo – un contenitore vuoto che non raccoglie altro che lacrime. Domani arriverà il silenzio. Spietato. E serviranno uomini e donne di intelligenza e di cuore. Capaci di difendere mogli e figli dalla sua irruenza.

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