Carabiniere si ammala per la combustione di cannabis sequestrata. L’Arma non ha adottato le necessarie misure di prevenzione
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Il ricorrente ha prestato servizio nell’Arma del Carabinieri ed stato congedato per inidoneità assoluta a causa di una patologia riconosciuta dipendente da causa di servizio. In particolare il carabiniere è stato addetto, in Calabria, ad operazioni volte alla ricerca, individuazione, e successiva distruzione, per combustione, di piantagioni di cannabis e di aver prestato servizio all’interno dell’armeria della Caserma dei Carabinieri con la mansione di addetto alla distribuzione e al ritiro delle armi.
Ha dedotto quindi di essersi ammalato perché per anni esposto, ad agenti nocivi quali i gas volatili dei solventi chimici utilizzati per la detersione delle armi e ai derivati della combustione delle piantagioni di cannabis requisita durante le operazioni nelle quali era normalmente impegnato durante gli anni di servizio.