cronaca

Tor Vergata e la sua Vela: l’incompiuta dimenticata

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Se n’è parlato spesso. Finché, ormai da qualche anno, l’abitudine ha fatto sì che non se ne parlasse più. E pensare che, proprio dinnanzi a uno dei più imponenti monumenti al degrado di Roma, giusto vent’anni fa, Giovanni Paolo II incontrava due milioni di giovani, a due passi dall’Università di Tor Vergata, sui prati che si snodano ai piedi dei pendii che salgono verso i Castelli Romani. Sarebbe dovuta essere una struttura avveniristica la “Vela”, decine di metri di altezza, visibile praticamente da ogni angolo dell’area orientale di Roma, dal tratto della Roma-Napoli che costeggia Tor Vergata e, in tutta la sua ampiezza, dal belvedere di Frascati. Più di dieci anni fa, l’imminenza dei Mondiali di nuoto nella Capitale, anno 2009, mise in cantiere uno dei progetti più imponenti dell’ingegneristica capitolina, richiedendo l’intervento di un archistar come Santiago Calatrava. Nemmeno uno stadio, ma un’intera cittadella dello sport, da realizzare per dare il là allo sviluppo urbano di quella fetta di città, stile villaggio olimpico. Resterà un bel sogno.

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