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Vocazione in cella, l’omicida prende i voti

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quotidiano.net – https://urly.it/372dv

“Dove sta la libertà? Il vero ergastolo non si vive dentro una galera, ma fuori quando manca la luce di Cristo”. Sono queste le parole di Luigi, rinchiuso nel carcere di Reggio, la Pulce, uno dei più sovraffollati d’Italia, per un omicidio commesso in preda a droga e alcol. Trent’anni di pena per lui. Ma dietro quelle sbarre Luigi, nome di fantasia per tutelarne l’identità, ha ritrovato la fede. E sabato ha pronunciato i voti di povertà, castità e obbedienza. A tenergli le mani in questo momento sacro è stato il vescovo Massimo Camisasca, che oggi ricostruisce questa cristiana vicenda.

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