cronaca

A Bastia d’Albenga un pannello commemorativo per Rinaldo Enrico, maggiore dei Vigili del Fuoco

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savonanews.it –

In occasione dei cento anni dalla nascita del Maggiore dei Vigili del Fuoco di Albenga Rinaldo Enrico, domani mattina alle 11,00 sarà inaugurato un pannello per ricordare questa importante figura.

Il pannello, realizzato dai Vigili del Fuoco insieme al Comune di Albenga, sarà posizionato a Bastia nella strada già a lui dedicata. Alla cerimonia parteciperanno le autorità comunali e dei vigili del fuoco.

Maggiore VVF Rinaldo Enrico:

Nato ad Albenga l’11 ottobre 1920 – Caduto in servizio in mare fronte Arenzano il 6 maggio 1973. Eroe del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Medaglia d’Argento al Valor Civile – “Ufficiale Pilota elicotterista, accorreva ripetutamente in soccorso di bagnanti in procinto di annegare, riuscendo, con audacia e grave rischio personale a causa delle proibitive condizioni atmosferiche, a trarre in salvo sei persone”. Genova, 19 giugno 1966.

Medaglia d’ORO al Merito Civile – alla memoria: “Durante la sua lunga milizia nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si distingueva in ogni circostanza per grandezza d’animo ed eccezionale abnegazione. Ufficiale elicotterista, organizzava, con rara perizia e instancabile impegno, un efficientissimo servizio di soccorso e, in occasione di pubbliche calamità, offriva con entusiasmo la sua preziosa opera per salvare vite in pericolo, portando a compimento imprese memorabili in situazioni spesso proibitive. Nel corso di una esercitazione precipitava in mare, dando prova, ancora una volta, di incondizionata dedizione al dovere”.
11 luglio 1975.

Ufficiale dei Vigili del Fuoco, fondatore del Nucleo Elicotteri VVF di Genova, il suo nome è da annoverare tra i pionieri del Elisoccorso in Italia. A lui si devono le prime tecniche di salvataggio in mare di persone in difficoltà con l’ausilio dell’elicottero e l’invenzione di attrezzature poi utilizzate a tale scopo, tra cui quello che si può definire un rudimentale cestello di recupero che era costituito da un anello di ferro con una rete vincolato mediante una serie di cavi ad un gancio (quello che ora è chiamato gancio baricentrico) posto sotto la cabina di pilotaggio.

Tra gli interventi da annoverare, il 9 aprile 1970, all’epoca Capitano, partecipò ai soccorsi del naufragio della London Valour difronte alla diga foranea all’imbocco del Porto di Genova con l’AB47 G-3 I-VFEN soprannominato “Libellula” coadiuvato dapprima dal Pilota VF Antonio Alfano ed in seguito dal Motorista VF Dante Cavalletti. L’intervento fu fin da subito difficoltoso, ma incurante del pericolo causato dalle forti raffiche di vento di libeccio con picchi di 100 km orari, volando il più basso possibile portò in salvo alcuni naufraghi spingendoli con il cestello dal lui inventato verso le imbarcazioni accorse per il salvataggio, tra cui la motovedetta CP233 della Capitaneria di Genova comandata dall’allora Tenente di Vascello Giuseppe Telmon e dalle pilotine del Corpo Piloti del porto di Genova, tale azione fu ancor più complicata a casa del riversamento in mare di combustibile tipo nafta proveniente dal relitto. A seguito di tale evento venne insignito di numerosi riconoscimenti tra cui è da annoverare la nomina di Personaggio dell’Anno del Secolo XIX il 7 gennaio 1971 a Rapallo.

Perì precipitando in mare all’altezza di Arenzano il 6 maggio 1973, insieme al motorista VF Elio Magnanego, il pilota VF Ugo Vignolo ed il pilota civile Ugo Roda a seguito di un volo d’addestramento dopo essere decollato dall’Aeroporto di Villanova d’Albenga a bordo del AB205 I-VFEZ.

Con le sue circa 3500 ore di volo devono la vita decine di persone, ad ogni salvataggio veniva dipinto sulla carlinga dell’elicottero un omino stilizzato.

Prima di iniziare la sua attività da elicotterista, si ricorda che è stato il primo Ufficiale a prendere il brevetto da Sommozzatore dei Vigili del Fuoco, anche in questo campo, tra gli interventi da annoverare vi è il coordinamento del Salvataggio fronte i cantieri ANSALDO di Genova il 2 agosto 1961 di 7 operai rimasti intrappolati a seguito del ribaltamento di una cassaforma di cemento, insieme ad altri 7 Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Genova: Luciano Ferrari, Sebastiano Russo, Luigi Chesi, Augusto Carnevali, Luigi Neni, Mario Bruno e Dante Cavalletti.

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