cronaca

Messaggi WhatsApp: acquisibili dalla polizia anche senza un mandato

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studiocataldi.it –

La giurisprudenza dominante annovera fra le prove documentali i messaggi conservati nella memoria del telefono, talché la relativa attività acquisitiva non richiede l’osservanza di garanzie difensive

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La casistica indica che il ricorso, da parte della polizia giudiziaria, a operazioni estrapolative di dati informatici conservati nella memoria del telefono (segnatamente sms e messaggiwhatsApp), costituisce, ormai, una pratica consolidata.

Sempre più frequentemente, infatti – soprattutto in occasione di un arresto o di una perquisizione – la polizia giudiziaria, nell’intento di acquisire quanti più elementi di prova a carico dell’indagato, sottopone a esame il telefono cellulare in uso a quest’ultimo, e, specificamente, la messaggistica scambiata tramite l’applicazione whatsApp.

Fonte: Messaggi WhatsApp: acquisibili dalla polizia anche senza un mandato
(www.StudioCataldi.it)

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