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Nagorno-Karabakh, case date in fiamme e monasteri contesi: già a rischio la pace tra armeni e azeri

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corriere.it – urly.it/38w8d

Scricchiola già l’accordo raggiunto tra armeni e azeri dopo 43 giorni di combattimento per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh. Come previsto, ieri il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan alleato degli azeri, ha presentato al Parlamento di Ankara la richiesta di autorizzare l’invio di una missione militare di peacekeeping in Azerbaigian, con il compito di monitorare insieme alla Russia la tregua siglata con l’Armenia.

Una mossa attesa dunque che però fa salire ulteriormente la tensione a Erevan, dove il premier Nikol Pashinyan, dopo aver licenziato il capo degli 007 Artur Vanetsyan, accusato di aver ordito un complotto per ucciderlo, ha rimosso dall’incarico anche il ministro degli Esteri Zohrab Mnatsakanyan. Regolamenti di conti e rimpasti che arrivano dopo manifestazioni di piazza durante le quali sono state richieste le dimissioni di Pashinyan, tacciato di aver tradito il popolo firmando la pace con Baku.

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