cronaca

Dai negozi senza frutta al prosciutto sequestrato alla frontiera: i primi effetti della Brexit

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repubblica.it – urly.it/39t2-

ONDRA –  “Caro signore, mi spiace, ma questa è la Brexit!” La surreale scena ieri alla frontiera olandese è già emblematica. Un signore inglese che arriva in nave dal Regno Unito, gli agenti dei Paesi Bassi che gli sequestrano tutti i panini al prosciutto e formaggio che aveva portato con sé. “Ma perché?” chiede lui. “Perché non è più permesso importare questo tipo di prodotti”, gli rispondono alla frontiera. “Posso almeno riprendermi il pane?”, allora prova lui. “No, mi spiace signore. Questa è la Brexit”.

na applicazione molto rigida delle regole, ma corretta. Perché dalle 23 del 31 dicembre 2020, il Regno Unito è uscito dal mercato unico europeo. E sebbene Boris Johnson abbia strappato all’ultimo un accordo di libero scambio teoricamente a zero dazi/tariffe, questo implica comunque un numero enorme di dichiarazioni doganali, fino a decine di milioni all’anno. Ma soprattutto, alcuni prodotti freschi non possono più entrare liberamente dal Regno Unito (ora Paese extracomunitario) nell’Unione europea, anche se si è turisti, esattamente come già accade alla frontiera statunitense. Questo si applica soprattutto alle carni (fresche o stagionate che siano) e a formaggi e latticini, per questione di sicurezza e di salute, in quanto simili alimenti devono essere controllati preventivamente dalle autorità per evitare di importare malattie.

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