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Video – Rigopiano, quattro anni dopo

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Il ricordo commosso del Cnsas e del commissario alla ricostruzione del sisma 2016 Legnini e la storia di rinascita di Federica Di Pietro che in quella tragedia perse entrambi i genitori 

Sono passati quattro anni dal crollo dell’hotel di Farindola, a Rigopiano, località di villeggiatura invernale in provincia di Pescara. Quel pomeriggio del 18 gennaio 2017 attorno alle 16 e 50 un cumulo gigantesco di neve, terra, macerie e alberi scivolò a valle, dritto sull’albergo distruggendo tutto quello che trovò sul suo percorso. La valanga si portò con sè la vita di 29 persone, 11 furono invece i sopravvissuti. Quello che è rimasto negli occhi di tutti sono le lunghe e complicate operazioni di salvataggio, la speranza, i momenti di attesa e il dolore date dalle notizie che si succedevano ora dopo ora. Come ricorda Il Corpo nazionale del soccorso alpino, nel rinnovare il cordoglio per i morti: “Fu una prova durissima per gli operatori del soccorso impegnati per otto giorni e otto notti nelle attività di ricerca, in condizioni estreme”. 

Anche Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, ex parlamentare ed ex consigliere regionale in Abruzzo, all’epoca dei fatti, ha ricordato le vittime di Rigopiano (Pescara). “Oggi ricordiamo l’immane tragedia di Rigopiano, l’enorme valanga di quattro anni fa che causò 29 vittime, e ci stringiamo nel dolore e nel ricordo ai famigliari, che attendono verità e giustizia. Il 17 e 18 gennaio del 2017 furono giorni drammatici, il terzo atto della sequenza di forti scosse sismiche che nei mesi precedenti avevano sconvolto il Centro Italia. Il ricordo dei morti innocenti di Rigopiano, come quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata, deve rappresentare un ammonimento costante. Sarà la Giustizia a stabilire la verità su Rigopiano, chi ha perso i propri cari e tutta la comunità ne hanno diritto” . 

Proprio Legnini, come rivela un articolo del Corriere della Sera, nel giorno dell’anniversario dello scorso anno conobbe Federica Di Pietro, figlia di due vittime della tragedia di Rigopiano. La giovane portò la tesi di laurea che aveva scritto sulla ricostruzione dei fatti di quella tremenda giornata nella quale dimostrava come e quanto sul caso Rigopiano la burocrazia della pubblica amministrazione abbia creato limiti al potere decisionale. Il commissario straordinario volle leggerla. Da qui la decisione di offrirle un posto nel team della ricostruzione di Rigopiano. Così oggi Federica Di Pietro, orfana di Rigopiano oggi è anche parte attiva del processo di ricostruzione. Una buona notizia dopo quelle tragiche ricevute pochi giorni dopo il fatto che la avvisavano della perdita di mamma e papà. Sua madre Barbara, 50 anni, e suo padre Piero, 53, infatti morirono entrambi sotto la slavina.

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