cronaca

Addio a Gino Strada, il chirurgo contro tutte le guerre

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aNSA.IT – Si è sempre schierato, Gino Strada. Fino all’ultimo, firmando dalla Normandia dove era per una breve vacanza un editoriale su ‘La Stampa’ per commentare la situazione in Afghanistan, 24 ore prima di morire: “dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stato un disastro per tutti. Oggi l’esito di quell’aggressione è sotto gli occhi di tutti: un fallimento”. E non ha mai fatto nulla per nasconderlo, in una società in cui il politicamente corretto è l’unica via per entrare nelle stanze del potere. Scegliendo sempre la strada, meglio se polverosa e in una qualche periferia del mondo, dove la felicità è una protesi per un ragazzino al quale una mina antiuomo prodotta in Occidente ha fatto saltare una gamba e vederlo tornare a camminare.

“E’ morto felice” racconta la presidente di Emergency Rossella Miglio sottolineando che aveva qualche piccolo problema di cuore ma nulla che potesse far pensare ad una scomparsa così improvvisa. “Nessuno se l’aspettava. E’ una perdita enorme per il mondo intero, ha fatto di tutto per renderlo migliore”. Ed in effetti la sua creatura, fondata 25 anni fa assieme alla moglie Teresa Sarti, scomparsa nel 2009, da allora è cresciuta fino ad arrivare in 18 paesi e diventare l’unica speranza di vita per milioni di persone.

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