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Identificazione a 16 cifre: tutti gli utilizzi del codice fiscale

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 (https://www.cognomix.it/come-sono-nati-i-cognomi.php). 

La tessera sanitaria e il codice fiscale fanno parte della quotidianità di tutti noi, dato che li usiamo in continuazione. Di contro, non tutti sanno esattamente di cosa si tratta e come vengano calcolati i codici alfanumerici univoci, che rappresentano la nostra identità. Vediamo quindi di approfondire questo argomento.

Usi e applicazioni del codice fiscale

Non esiste operazione che non richieda l’uso tassativo del codice fiscale, specialmente se si parla di quelle nel settore burocratico. Per fare un esempio concreto, chi desidera aprire un conto corrente deve per forza di cose comunicare questo codice, e lo stesso discorso vale per chi compra o vende un immobile, per chi acquista una vettura, per chi riscuote un pagamento e per chi richiede il rimborso delle tasse.

Questo per via del fatto che si tratta di un documento identificativo a tutti gli effetti, in grado di rappresentare ogni singola persona in maniera univoca, dato che non esistono due codici fiscali identici, salvo eccezioni molto rare, che scopriremo più avanti.

Si tratta poi di un codice che viene assegnato quando si nasce, e che resta tale per tutta la vita, dato che include in sé le informazioni anagrafiche e identificative basilari (come la data di nascita, il nome e il cognome). Per quel che riguarda la sua composizione, il codice fiscale degli individui conta 16 cifre, mentre quello delle persone giuridiche è composto da 11 cifre, un argomento che andremo ad approfondire nel dettaglio nel paragrafo successivo, così da fornire una maggiore chiarezza anche sul sistema di calcolo.

La composizione a 16 cifre del codice fiscale

Ogni codice fiscale è composto da nove lettere e da sette numeri. Le prime sei lettere identificano il nome e il cognome della persona, seguite da due cifre che indicano l’anno di nascita. Successivamente si trovano una lettera che indica il mese di nascita, due numeri che indicano il giorno, e tre caratteri alfanumerici che indicano comune e stato di nascita. Infine, il codice si chiude con un’ultima lettera, detta di controllo.

Talvolta si possono verificare episodi di omocodia, ovvero l’attribuzione dello stesso codice a due persone differenti: in questo caso è opportuno effettuare una verifica del codice fiscale, un processo molto semplice che si può approfondire anche online sui siti che si occupano di questa pratica. Naturalmente, ogni carattere viene definito in base a certe regole, che possono risultare abbastanza complesse, come nel caso della selezione delle consonanti per il cognome.

Un discorso simile vale per il codice fiscale che rappresenta enti o società, che comunque non rappresenta un documento sostitutivo della partita iva (obbligatoria). In conclusione, anche se lo usiamo tutti i giorni, il codice fiscale è un documento ricco di sorprese e di importanza vitale per noi.

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