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Le nuove pillole anti Covid-19, sostituiranno i vaccini?

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VALENTINA TACCHI

Nelle ultime settimane di ottobre grande risonanza hanno avuto le notizie relative ai nuovi farmaci contro il coronavirus a somministrazione orale.

All’annuncio del Regno Unito dell’approvazione del primo farmaco anti Covid-19 prodotto da Merck, autorevolmente supportato dall’articolo su Nature, ha fatto seguito dopo appena un paio di settimane la richiesta di autorizzazione di un altro farmaco antivirale da parte di Pfizer, supportato niente meno che dal British Medical Journal.

Subito due domande si presentano in ciascuno di noi. Potremo evitare di vaccinarci contro il Covid-19 grazie ai nuovi antivirali? La pandemia sarà presto debellata?

Gli studiosi del settore interpellati confermano l’enorme potenziale dei nuovi farmaci, risultati efficaci per diagnosi precoce di Covid-19, riducendo ospedalizzazioni e decessi in pazienti gravi e con varie patologie. Ostacoli per la più ampia diffusione di tali farmaci sono le terapie molto costose, e gli effetti collaterali non del tutto noti.

Tali farmaci, che contrastano la malattia ma non la prevengono, difficilmente potranno sostituire i vaccini. La maggioranza degli esperti ritiene invece che raggiungeremo la fine della pandemia combinando molteplici armi: tracciamento, vaccini, farmaci, mascherine, distanziamento.

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