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Ucraina, Draghi: «Non lasciamo che i confini dell’Europa si disegnino con la forza»

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isole24ore.com – urly.it/3h-qa

Si tratta la tregua, ma l’assedio continua in Ucraina. Le sirene suonano in diverse città. La situazione sul terreno è sempre più pesante. «Negli ultimi decenni molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più avuto spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili», ha detto il premier Mario Draghi nel corso delle comunicazioni in aula al Senato sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. «Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano la fine di queste illusioni», ha detto il premier, che ha poi effettuato le comunicazione anche alla Camera dei deputati. «Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte», ha detto il presidente del Consiglio, ricordando che «c’è un attacco a libertà e democrazia». Non lasciamo, ha aggiunto, «che i confini dell’Europa si disegnino con la forza».

Chi usa carri armati non vuole la pace – «Non è vero che ci siamo rassegnati nel perseguire la pace, lo voglio dire chiaramente, non c’è nessuna rassegnazione. Vi ringrazio molto per il ruolo che alcuni di voi mi vogliono attribuire in questa ricerca di pace. Non credo che occorra cercare un ruolo, occorre cercare la pace e su questo potete contare che lo farò senza pausa e con tutta la mia volontà. Oggi questo è difficile, per cercare la pace si deve volere la pace, e per chi ha più di 60 chilometri di carri armati e altri blindati alle porte di Kiev non vuole la pace in questo momento», ha detto il premier Mario Draghi nelle repliche alla Camera, facendo riferimento ai convogli di carri armati russi che si stanno dirigendo verso Kiev.

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