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Ucraina: la Regione Lazio arruola medici per la guerra, ci sono anche 172 pediatri

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lastampa.it –

Hanno combattuto in prima linea il Covid-19 e ora che la situazione sembra essersi stabilizzata sono pronti per una nuova emergenza: la guerra. Sono i sanitari della Regione Lazio che, a dieci giorni dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, ha deciso di reclutare personale sanitario «interessato a collaborare, per tramite delle Agenzie di coordinamento internazionale, alle attività di assistenza sanitaria nelle aree interessate dal conflitto nonché nei Paesi limitrofi».

A darne notizia La Repubblica. La circolare è stata firmata dalla direzione sanità regionale e sono già oltre 500 – tra medici, infermieri e operatori sanitari – ad aver risposto ‘presente’. Non solo. Tra i ‘500’ angeli bianchi ci sono anche ben 172 pediatri che hanno dato la loro disponibilità per assistere i bambini in Italia o andando nelle aree del conflitto. Ma l’intenzione della Regione Lazio e dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato potrebbe rimanere ‘impantanata’ senza l’ok del governo centrale che al momento si fa attendere.

E i sanitari, oltre che per curare le ferite di chi affronta oggi una terribile guerra, restano fondamentali per un’altra ‘operazione’ che rimane necessaria in un periodo come quello che stiamo vivendo: vaccini e tamponi. L’Ucraina infatti, come buona parte dell’Europa dell’Est, è il punto debole di una campagna vaccinale che è invece marciata in maniera trionfale occidente. Moltissimi infatti, nelle scorse ore, i profughi che arrivati in Italia hanno rifiutato il vaccino.

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