Cultura

Meditazione e cibo

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GIUSEPPE ROTUNDO

Il cibo si sa, insieme ad acqua e aria, è un bisogno primario. In quanto tale non ne possiamo fare a meno. Ma è rispetto a quanto ne consumiamo e soprattutto come, che passa gran parte del nostro benessere . Un particolare tipo di meditazione che si occupa di cibo è quella del mindful eating ovvero del mangiare con consapevolezza.  

Molto spesso, quando mangiamo, stiamo soddisfacendo inconsapevolmente un tipo di fame diversa da quella indotta dal richiamo dello stomaco. A volte è la fame del cuore o quella emozionale che ci porta a mangiare più o meno del dovuto. O semplicemente in orari non consoni. O peggio a consumare cibi sbagliati. Il cibo non è solo sostanze cotte o crude, nel loro aspetto materiale. Ma ha una valenza relazionale, culturale, coinvolge i sensi, i pensieri e le emozioni.

La frenesia dei nostri tempi di certo non aiuta perché ci porta a mangiare velocemente e distrattamente. I disturbi da alimentazione incontrollata sono ormai da decenni al centro del dibattito scientifico. Quante volte, spesso inconsciamente, usiamo il cibo per gestire emozioni o momenti difficili? Un buon rapporto con il cibo passa prima di tutto da un equilibrio con il proprio mondo interiore. E la meditazione, come forma di autocontrollo su ciò che mangiamo, può essere davvero un’ alleata straordinaria. Perché può darci maggiore consapevolezza nel distinguere fame fisiologica e fame emotiva e può condurci a scelte alimentari più ponderate e maggiormente in linea con il nostro benessere psicofisico.

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