Il Complesso di Caino
NUNZIA FASANO
Ultimamente si sente spesso parlare del complesso di Caino, e per apportare un contributo analitico alla comunicazione, che mi giunge da vari target e contesti sociali su questo tema, partirei da una domanda. Cosa accade quando a una bambina e a un bambino nasce un fratellino o sorellina? Specie in quella età che va dai tre ai sei anni. Pensarci ci porta a rivivere vissuti … a quello che nella nostra storia personale hanno significato .Altri impulsi arrivano dai nostri figli, come hanno reagito, in che modo, quali reazioni emotive, fisiche, parole, frasi usati, gesti? Uno dei psicanalisti che più si è occupato del rapporto tra fratelli e del complesso di caino è stato A,Adler. Il nome del complesso è legato al personaggio biblico, che uccise il fratello per gelosia. Il complesso, si presenta nell’ infanzia, scompare con l acquisizione di sicurezza, di quello che oggi chiamiamo autostima. Sec l’ autore citato si comprende il complesso, pensando a come il bambino primogenito venga detronizzato, e perda tutta quella sensazione di potenza, fin tanto che resta figlio unico e, diremmo noi, non avendo traumi di trascuratezza. La venuta di un fratello, comporta un dividere l’amore dei genitori, condividere, elaborare, un cambiamento di stato e spesso i genitori non si accorgono di non avere le giuste attenzioni al primogenito. Come si può superare il complesso?
Con il riconoscimento del diventare grande e di avere l amore dei genitori anche se non si è più soli, quando ad esempio, stando male ci si accorge dell’ attenzione che loro danno. Tracce del complesso di caino, presenti nella vita adulta sono legati a quello che è stato il caino nell‘infanzia. Guardandoci intorno dovremmo porci una domanda; possiamo imparare da caino? Dare cura attenzione riconoscimenti valore e non stimolare quella parte caino ad uccidere?