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Riforma penale, così i decreti attuativi sterilizzano l’improcedibilità

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I decreti attuativi sulla riforma del processo penale neutralizzano l’improcedibilità. A denunciarlo è il laico del Csm Alessio Lanzi, che mercoledì ha proposto due emendamenti – bocciati dal plenum – per modificare il parere del Csm sul testo approvato dal Consiglio dei ministri il 4 agosto scorso.

Un parere che enfatizza il rapporto tra inammissibilità e improcedibilità, rifacendosi ad un orientamento della Cassazione ( Sez. VII, n. 43883/ 2021) secondo il quale, come per la prescrizione, un ricorso inammissibile preclude la possibilità di dichiarare l’improcedibilità. «Applicando questa regola all’inammissibilità in appello – evidenzia Lanzi al Dubbio -, secondo il parere approvato dal Csm, si supplirà alla “indiscriminata” operatività dell’improcedibilità. Insomma, un utile rimedio all’allarme che suscita tale tematica». Lanzi aveva chiesto di modificare la relazione laddove si approva «incondizionatamente» la prospettiva di inserire l’inammissibilità dell’appello se fondato su motivi aspecifici, che di fatto, secondo Lanzi, «fa perdere all’imputato condannato un grado di merito». – (ildubbio.news)

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