Vigili del fuoco

Napoli, certificati antincendio e rapporti con privati: indagati vigili del fuoco

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Il sospetto di un giro di illeciti nella gestione di pratiche per la verifica dei requisiti antincendio e la necessità di approfondire i rapporti fra esponenti del Corpo dei vigili del fuoco e liberi professionisti porta la Procura negli uffici del comando provinciale dei pompieri. Le perquisizioni, disposte dal pm Antonello Ardituro ed eseguite ieri dalla Guardia di Finanza, rappresentano il primo gradino di un’inchiesta che coinvolge al momento otto persone.

Nei confronti di sei indagati viene configurata l’ipotesi di associazione per delinquere. Fra questi figurano il dirigente dei vigili del fuoco Giovanni Russo, il caposquadra presso il distaccamento di Capri Raffaele Bruzzano, il vigile Andrea Pariante, due professionisti, Antonio Ferraro, titolare di una ditta individuale di consulenza per la sicurezza sui posti di lavoro e Andrea Simonetti, dipendente di una società di consulenza tecnica, e l’imprenditore Antonio Brigida, amministratore della società di manutenzione e riparazione estintori ” Work service”, della quale Bruzzano sarebbe, secondo l’iniziale ipotesi accusatoria, un “socio occulto”.

I fatti si riferiscono ai primi mesi del 2020, nei confronti di Russo e Bruzzano il pm ipotizza, in questa fase, anche il reato di corruzione. Anche gli altri due indagati, Antonio Capone, all’epoca dei fatti all’ufficio formazione del comando provinciale dei vigili del fuoco e Mario Salatiello, dipendente dei vigili e rappresentante dell’associazione “Il Sapere”, viene configurata l’accusa di corruzione. Tutti potranno replicare alle contestazioni nei successivi passaggi del procedimento, la difesa potrà proporre ricorso al Riesame per ottenere la restituzione del materiale sequestrato durante le perquisizioni, disposte dalla Procura allo scopo di cercare riscontri e conferme alla prima ricostruzione investigativa.

L’indagine si sviluppa in più filoni. I nomi di Russo e Bruzzano compaiono nel capitolo riguardante le attività di verifica di competenza dei vigili del fuoco sui requisiti antincendio previsti dalla legge per gli esercizi commerciali. I pm indagano sulruolo di professionisti ritenuti “conniventi” nella presentazione delle pratiche. I due dirigenti dei vigili del fuoco avrebbero effettuato sopralluoghi, anche in veste non ufficiale, per individuare i negozi dove eseguire le verifiche e avrebbero ricevuto “adeguata remunerazione” dai titolari degli esercizi commerciali coinvolti A Capone e Salatiello viene contestato di aver ricevuto denaro o altre utilità da soggetti interessati ad ottenere certificati di prevenzione degli incendi. Su delega del pm Ardituro, la Finanza ha acquisito documentazione presso il comando provinciale dei vigili del fuoco e fatto copia della memoria informatica di telefoni e computer degli indagati

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