Meditazione: meditare sull’interdipendenza
GIUSEPPE ROTUNDO
C’è una frase attribuita a Galileo Galilei che recita cosi: “Le cose sono unite fra loro da legami invisibili; non si può cogliere un fiore senza turbare una stella”. Credo sia una delle espressioni più belle per esprimere il concetto di interdipendenza fra gli esseri di questo Universo, nel quale, in una visione olistica, ogni cosa è collegata. Meditare sull’ interdipendenza è anche riflettere sul senso dei legami invisibili ma inevitabili che si hanno con gli altri e che sono la base del vivere civile e comunitario. Comportarsi ogni giorno avendo la percezione che ogni nostra azione influenzi cose e persone che ci circondano. Superando il senso di ostinata separazione che è spesso la radice dei mali che affliggono la nostra società, dalle epidemie alle guerre, dalle devastazioni climatiche alle crisi finanziarie. Noi siamo l’altro. Ogni giorno ci confrontiamo con gli altri. E in questa relazione il concetto di interdipendenza è l’elemento fondante della nostra socialità, lontano sia da attaccamenti tossici e nocivi, sia da menefreghismo e solitudini. Ad un livello più profondo siamo tutti uniti ed è solo realizzando questa riflessione che potremo andare incontro a pace e prosperità.