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In Germania non solo birra.

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PAOLO BARTOCCI

Quando si pensa alla Germania non è la viticultura la prima attività che ci viene in mente. Eppure con i suoi quasi 10 milioni di ettolitri all’anno di vino prodotto, la Germania è al nono posto a livello mondiale e al quarto in Europa. Il vino può essere prodotto ovunque, ma per ottenere la classificazione di Qualität Wein la vigna di provenienza deve trovarsi in una delle 13 Weingebiete, zone riconosciute dal Deutsche Wein Institute, l’ente che si occupa della promozione del supporto dei viticoltori. Le zone di produzione del vino di qualità sono quasi tutte lungo il corso della Mosella e del Reno, antico confine dell’impero romano. Sono stati proprio i romani intorno al I secolo a.C. a portare la coltivazione della vite in Germania. Non è raro ancora oggi incontrare viticoltori che di cognome suonano Tullius o Servatius.

La vite più coltivata è il Riesling. Seguono altri bianchi come Pinot, Chardonnay, Sauvignon, Müller Turgau, e altri. Non dimentichiamo che la Mosella prima di arrivare in Germania lambisce la regione dello Champagne, non esattamente agli ultimi posti nelle graduatorie vinicole. Un ulteriore livello qualitativo è raggiunto dagli aderenti all’associazione VDP , Verband Deutscher Prädikats- und Qualitätsweingüter, un’equivalente della nostra DOCG, denominazione di origine controllata e garantita.

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