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Pnrr, sì in Commissione all’emendamento che esautora la Corte dei conti. Il presidente: “Con lo scudo erariale aumenterà il contenzioso”

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Le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, riunite in seduta congiunta, hanno approvato il contestato emendamento del governo al decreto Pa che abolisce il controllo concomitante della Corte dei conti sull’utilizzo dei fondi del Pnrr, e proroga di un altro anno (fino a giugno 2024) lo “scudo erariale” che limita la responsabilità contabile alle condotte attive dolose. Il testo arriverà in Aula lunedì 5 giugno per la discussione generale. La maggioranza vince la prova di forza sulla magistratura contabile, che nei giorni scorsi si era opposta all’iniziativa e solo all’ultimo ha smorzato la polemica: “La nostra posizione è di contrarietà, ma ci rimettiamo, alla scelta del legislatore, soprattutto per quanto riguarda il controllo concomitante”, ha detto il presidente della Corte, Guido Carlino, convocato in audizione a Montecitorio (su richiesta delle opposizioni) per dire la sua sull’emendamento presentato mercoledì. Nel pomeriggio, come previsto, Carlino – insieme agli altri magistrati di vertice del supremo organo contabile – ha incontrato il ministro con delega all’attuazione del Pnrr Raffaele Fitto (FdI) a palazzo Chigi: governo e Corte dei conti “colgono l’occasione del Pnrr per innovare la collaborazione attraverso l’istituzione di un comune tavolo di lavoro, nella prospettiva di una revisione della disciplina della responsabilità erariale, del meccanismo di controllo concomitante e dell’adozione di un codice dei controlli”, recita una nota della Presidenza del Consiglio al termine del vertice, definito “lungo e cordiale”.

il fatto quotidiano

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