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Il debutto con flop del processo telematico.

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Alcuni tribunali hanno rinviato la digitalizzazione degli atti a causa dei malfunzionamenti del sito messo online dal ministero.

Martedì 7 gennaio i tribunali di Roma, Napoli e Milano hanno sospeso l’obbligo di caricare gli atti dei procedimenti giudiziari sulla piattaforma del ministero della Giustizia chiamata APP, acronimo di applicativo del processo penale. Mercoledì lo ha sospeso anche la procura di Roma. Il deposito digitale degli atti è previsto dal processo penale telematico, la riforma portata avanti dagli ultimi governi per digitalizzare il sistema giudiziario italiano, finora gestito in parte con documenti cartacei. Dall’inizio dell’anno il sistema è stato sospeso anche in tribunali più piccoli come Bari, Foggia, Catania, Siracusa e Rieti: i presidenti sostengono che il sito del ministero non funzioni, che continui a bloccarsi e che quindi ci sia il rischio di rallentare i processi.

Del processo penale telematico si discute da quasi vent’anni, ma finora è stato fatto poco per rendere le procedure più efficienti e veloci: i processi funzionano ancora con i documenti cartacei, archiviati in corposi faldoni che faticano a trovare spazio negli archivi pieni dei tribunali.

https://www.ilpost.it/2025/01/08/processo-penale-telematico-bloccato

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