Il ponte e la valutazione d’incidenza ambientale, tocca a Roma pronunciarsi
Prima di Bruxelles, Roma. Prima ancora che europea, la battaglia è nazionale. Per il via libera al ponte sullo Stretto serve il parere della commissione Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica), con relativa deroga supermotivata alle direttive Ue. Di fatto, dunque, la deroga è prima di tutto nazionale e poi europea. L’autorizzazione Vinca (Valutazione d’incidenza ambientale) è in capo alla stessa commissione Via-Vas, in linea con un’interpretazione della Commissione europea del 2021. A conferma di quest’orientamento quanto scrive (in allegato il file) Massimiliano Atelli, il 19 aprile 2023, alla commissione VIII della Camera dei deputati, in qualità allora di presidente della commissione Via-Vas.
Il magistrato ripercorre la vicenda ponte e precisa: “Va ricordato, sempre nell’intento di offrire ogni elemento utile, che recentemente la Corte di Giustizia, con sentenza del 16 luglio 2020, e il Tar Lazio hanno puntualizzato che le risalenti norme sulla Via devono essere disapplicate nella parte in cui prevedono che la valutazione di incidenza – e le condizioni compensative eventualmente necessarie in caso di esito negativo della stessa – possa essere svolta da un organo, istituzione o proponente, diverso dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale. Anche alla luce di ciò, appare da considerare come l’iter pregresso possa essere completato e riavviato – sulla base del quadro normativo complessivamente oggi vigente – anche mantenendo applicabile la disciplina sulla cosiddetta Via speciale già utilizzata, ovvero le norme di cui agli artt. 165 e ss. del d.lgs. 36/2003 e s.m., che le Commissioni ministeriali continuano ad applicare nelle procedure che sin dal principio vi sono state assoggettate”