Palestina, si intensificano le demolizioni in Cisgiordania: “Così ci costringono a lasciare i villaggi”
È sempre più appesa a un filo la tregua in Palestina, dopo il sostanziale via libera ricevuto dall’amministrazione Trump annunciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu per una nuova fase del conflitto. Mentre a Gaza la popolazione ritorna nelle città completamente rase al suolo, e vive in condizioni terribili, le truppe israeliane adesso si stanno concentrando intorno alle città palestinesi della Cisgiordania. Sembra proprio la West Bank il possibile nuovo campo del conflitto, un’area abitata da oltre 3 milioni di palestinesi, con le città e i villaggi circondati dagli insediamenti illegali dei coloni che continuano a proliferare
Nel Nord, il governo israeliano sta concentrando i carri armati intorno alle città di Tulkarem, Jenin e Nablus, mentre nel Sud proseguono le attività del tutto arbitrarie per sgomberare i palestinesi dai loro villaggi. Le demolizioni sono una costante di questa fase. Da sempre usate come strumento di attacco alle comunità civili palestinesi, le demolizioni di case e delle infrastrutture si stanno intensificando nel sud della Cisgiordania. L’impressione, guardando alle testimonianze di chi è sul territorio, è che la strategia militare israeliana sia quella di cingere d’assedio le città del Nord e sfollare il maggior numero di palestinesi al Sud. Il tutto con la complicità dei coloni che risultano, come testimoniato anche delle sentenze degli organi di giustizia internazionali, il principale strumento di occupazione degli israeliani ai danni dei palestinesi.FANPAGE.IT
