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Bankitalia taglia le stime del Pil, +0,6% nel 2025, ‘pesa l’effetto dazi’. Invariate le stime sull’inflazione

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ANSA – La Banca d’Italia taglia le stime sul Pil “soprattutto” per effetto “dell’inasprimento delle politiche commerciali”: il +0,8% previsto a dicembre scorso per il 2025 cala a +0,6%, mentre per il 2026 la stima di +1,1% scende a 0,8% e nel 2027 da +0,9% a +0,7%. Bankitalia sottolinea che il metodo dà stime su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative; senza questa correzione il Pil crescerebbe dello 0,5% nel 2025, dello 0,9% nel 2026 e 0,7% nel 2027. Le stime, si precisa, includono “una prima e parziale valutazione” dei dazi, ma non considerano eventuali ritorsioni né l’evoluzione dei mercati internazionali. 

Nelle nuove stime macroeconomiche la Banca d’Italia vede un’inflazione sostanzialmente invariata intorno all’1,5% sia nel 2025 sia nel 2026, per salire al 2% nel 2027. L’inflazione di fondo diminuirebbe, portandosi su valori intorno all’1,5% per tutto il triennio.

“L’inflazione potrebbe subire, specie nel breve termine, pressioni al rialzo derivanti da un aumento ritorsivo dei dazi da parte della Ue”, ma poi “il forte deterioramento della domanda determinato da un impatto più marcato dell’irrigidimento delle politiche commerciali eserciterebbe effetti di segno opposto”, spiegano i tecnici dell’istituto.

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