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Disturbi del Neurosviluppo: riconoscerli per intervenire precocemente

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L’11 maggio è la giornata Nazionale per la promozione del Neurosviluppo. Ma cos’è ? E’ l’insieme dei processi biologici, genetici e ambientali che guidano la formazione e la maturazione del cervello e delle funzioni cognitive, motorie, emotive e sociali dell’essere umano. Un’alterazione in questi processi può portare all’insorgenza di disturbi del neurosviluppo (ND), che si manifestano precocemente, ma non sempre sono riconosciuti subito, e influenzano in modo duraturo il funzionamento della persona, comportando deficit su linguaggio, apprendimento, attenzione, comportamento e interazioni sociali.

Secondo i dati internazionali, circa il 15-20% della popolazione infantile ha un disturbo del neurosviluppo. Tra i principali ND troviamo l’autismo, l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), la disabilità intellettiva, i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio e della comunicazione, i tic e altri disturbi del movimento.

Queste difficoltà possono coesistere con altri disturbi psicologici, rendendo la diagnosi più complessa. L’eziologia è multifattoriale: fattori genetici e ambientali interagiscono, generando un continuum di rischio che si estende anche ai disturbi psichiatrici dell’adulto, come la schizofrenia o il disturbo bipolare. Per molto tempo si è usato un modello categoriale, oggi si tende sempre più a guardare al funzionamento della persona lungo un continuum: non si tratta solo di “avere o non avere” un disturbo, ma di capire quanto e come certe difficoltà influenzano la vita quotidiana.

Questa prospettiva transdiagnostica e dimensionale, aiuta i professionisti a personalizzare meglio gli interventi, tenendo conto non solo dei sintomi, ma anche dei fattori biologici, cognitivi, ambientali e sociali che giocano un ruolo nello sviluppo della persona. Una diagnosi precoce, accompagnata da un intervento tempestivo, può cambiare profondamente il percorso di vita di un bambino, migliorando la sua autonomia, la qualità delle relazioni e le opportunità future riducendo la possibilità di strutturazione di un disturbo psichiatrico futuro. Investire nella comprensione e nella gestione dei ND non è solo una scelta clinica, ma un impegno sociale e culturale per costruire una società più inclusiva e attenta alla diversità dello sviluppo umano.

Dott.ssa Anna Costa –   neuropsichiatra Infantile – Dirigente Medico di I°livello  – Comitato Scientifico ADHD Italia  – Prof. a contratto Università Unicusano – Email:  Costanna1@outlook.it                            

Cristina Lemme Presidente ADHD ITALIA OdV – Coordinatore Malattie Neuropsichiatriche Infantili, Psichiatriche e Dipendenze Patologiche della Cabina di Regia per la Sanità Partecipata della Regione Lazio -Vice Presidente Consulta DSM ASL ROMA 4

 Cell 377 2979 584 presidenza@adhditalia.orgpresidenza@adhdlazio.org  adhdlazio@pec.i

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