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Vigile del fuoco vince contro il fisco: rimborsata la trattenuta IRPEF su TFR

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Il Tribunale Tributario di Perugia ha ordinato all’Agenzia delle Entrate che venga rimborsata la trattenuta IRPEF su TFR a un vigile del fuoco, con rivalutazione.

Il Tribunale Tributario regionale dell’Umbria ha emesso una sentenza che potrebbe diventare un punto di riferimento per migliaia di lavoratori pubblici e privati. Un vigile del fuoco in quiescenza ha vinto un ricorso contro l’Agenzia delle Entrate, ottenendo la restituzione di somme trattenute indebitamente sotto forma di tassazione IRPEF sulla propria buonuscita. Una sentenza che fa scuola sul Trattamento di Fine Rapporto e la tassazione indebita

Non si tratta di un caso isolato, ma di una pronuncia che fa luce su un problema poco noto: l’errata imposizione fiscale sul TFR, ovvero il Trattamento di Fine Rapporto, da non confondere con il TFS (Trattamento di Fine Servizio), ancora in vigore per forze armate, polizia e altre categorie speciali.

Il cuore della vicenda: TFR tassato in modo errato – Il lavoratore, al termine della sua carriera nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, ha ricevuto il pagamento del TFR maturato. Tuttavia, l’importo liquidato risultava inferiore a quanto dovuto a causa di trattenute IRPEF effettuate su una parte che, secondo la difesa, non avrebbe dovuto essere considerata reddito imponibile.

In particolare, la somma contestata derivava da quote previdenziali versate nel corso del rapporto di lavoro, non da retribuzioni percepite. Questi contributi, accantonati in fondi gestiti dall’INPS, non erano alimentati direttamente dal lavoratore, e quindi – secondo il ricorrente – non dovevano essere tassati alla fine della carriera.

I giudici danno ragione al lavoratore: principio di capacità contributiva violato – Con la sentenza n. 340/2025, i giudici tributari umbri hanno accolto integralmente il ricorso, evidenziando che le somme in questione non costituivano reddito, ma rappresentavano risparmio forzoso o accantonamenti previdenziali. Secondo il collegio giudicante, tassare tali somme equivale a violare l’art. 53 della Costituzione, che stabilisce il principio di capacità contributiva come base del prelievo fiscale.

La decisione si fonda anche sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione, in particolare sulla sentenza n. 27341/2024, la quale ha chiarito che i contributi previdenziali maturati durante il servizio non sono soggetti a tassazione IRPEF in quanto non rappresentano un arricchimento attuale del lavoratore.

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