Vigili del fuoco

Pensioni Vigili del Fuoco: perché non sono stati riconosciuti i sei scatti in tempo reale

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Trentuno Vigili del Fuoco hanno depositato il ricorso al Tar del Lazio per censurare l’operato della Pubblica Amministrazione che per il personale in servizio ha espresso diniego in riferimento al calcolo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) con inclusione dei sei scatti stipendiali in tempo reale.

Lo ha reso noto il presidente del sindacato ANPPE (Associazione Sindacale-Professionale Prevenzione Emergenze) Vigili del Fuoco, Fernando Cordella, in seguito al giudizio del 21 febbraio 2022 e il ricorso gerarchico trasmesso all’Amministrazione, ovvero al Ministero dell’Interno, e all’Inps in data 20 luglio 2022, a cui ha fatto seguito il ricorso depositato da trentuno Vigili del Fuoco il 12 settembre scorso.

L’oggetto del ricorso è il riconoscimento dei sei scatti in tempo reale, aspetto che non è stato preso in considerazione dall’Amministrazione (Ministero e Inps).

Il ricorso è stato depositato dall’avvocato Angelo Vittorio Giunta, responsabile legale del CTS del sindacato Vigili del Fuoco, patrocinante in Cassazione e specializzato in diritto amministrativo e amministrativo militare.

Perché non sono stati riconosciuti i 6 scatti in tempo reale – Nel ricorso si fa riferimento sia al personale in servizio sia a quello di imminente quiescenza e si evince che “quanto espresso dalla norma di legge 30 dicembre 2021 è costituzionalmente illegittimo in quanto con i principi costituzionali di cui artt.3, 36, 97 Cost., difatti, non comporterebbe l’erogazione immediata dei sei scatti stipendiali, a differenza di quanto indicato nell’art.6-bis del D.L. n.387 del 1987, che riguarda esclusivamente il Personale della Polizia di Stato”. – (forzeitaliane.it)

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