Editoriale

Cavalcare la positività per superare la crisi

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VALENTINA TACCHI

Fare positivo, pensare positivo e creare positivo: L’ANTIDOTO

Non è importante ciò che ci succede o cosa ci sorprenda, ma ciò che diventiamo lungo il nostro percorso. La vita prima o poi ci porta davanti a ciò che non abbiamo risolto. Siamo messi alla prova e tutto avviene per avere l’opportunità di diventare persone migliori, per noi stessi e per gli altri.

L’importante  è capire, ascoltarci, mantenere quel sano equilibrio emotivo che ci fa raggiungere il distacco mentre attraversiamo le nostre esperienze.

Le emozioni entrano, si vivono e si lasciano andare, senza trattenerle e contrastarle. Vogliono educarci e farci capire qualcosa di Noi. C’è sempre un senso, perché le situazioni che la vita ci presenta a specchio, sono quelle irrisolte che ci risuonano. Siamo canali di energia e come tali captiamo. In questo modo, i messaggi dell’Universo arrivano per trasportarci oltre, verso la nostra strada e la nostra autenticità. Sta a noi scegliere di farlo, di non farci fermare dalla paura, dall’ingiustizia, di non ripetere gli stessi copioni, di allontanare, invece, il male e cavalcare il nostro animo verso il positivo. Poi,  potremo ringraziare anche la situazione che ci ha permesso di fare questo step di crescita verso il nostro bene.

Abbiamo INTERVISTATO su questo argomento, proprio una grande esperta del nostro Circuito, la Psicologa Lorena Traversari. La sua professionalità, infatti, non si ferma allo studio della dinamica della mente, mira all’equilibrio olistico. Ascolta le emozioni, lavora sull’energia, coglie i messaggi del corpo ed arriva al sentire profondo, al dare importanza al nostro Sé divino.

E’ importante osservare sempre con distacco un problema quando ci si presenta – ci sottolinea Lorena Traversari – così non diventiamo attori ma testimoni della situazione e possiamo cogliere il messaggio che la vita ci manda per il nostro bene”.

Lorena quando c’è una crisi, allora, non è importante il problema in sé ma come lo vediamo e lo viviamo?

Bisogna avere la consapevolezza e questo è già il 50%. Guardare il problema e capire dove sta risuonando nell’associazione dentro di noi ed, infine, lasciarlo andare. Così non si corre il rischio che si ripresenti perché per noi non sarà più un problema. Impariamo allora a domare le situazioni e non a subirle o sentirci vittime. La parte emotiva, proprio perché è molto forte, bisogna saperla conoscere e riconoscere. E poi cavalcarla, altrimenti, sarà lei a cavalcare noi.

Quando iniziamo ad avere problemi psicosomatici o ci ammaliamo, è perché non ci siamo ascoltati pienamente?

Intanto, non si deve arrivare alla malattia fisica. Quando c’è un disagio va colto, visto, elaborato e lasciato andare. Se fingiamo di non vedere, ponendoci non come coloro che possono cavalcare la crisi ma come un fantino che non riesce a domare, ci sentiremo vittime e cadremo continuamente. Ma se alla prima caduta, si cerca di capire il perché è capitato, avremo sicuramente una vita assicurata al benessere. I problemi li hanno tutti, l’importante è non far finta di vederli perché in questo modo li alimenteremo. E poi, ci sarà sempre un’altra situazione che si ripresenterà finché alla fine il corpo somatizzerà.

Come coltivare un equilibrio energetico?

Attraverso tecniche di rilassamento, di meditazione  e visualizzazione, attraverso forme di comunicazione con la parte più profonda si riesce a superare qualsiasi tipo di blocco, vertendo sempre sulla parte emotiva, quella che crea il panico o un disturbo. Non è mai la parte razionale. Quindi, andare a risolvere la radice del problema facendo anche un lavoro energetico, perché siamo un equilibrio di corpo fisico, corpo eterico e corpo astrale.

Si possono fare anche lavori di cromoterapia, cristalloterapia, lavori con la penna luminosa, lavorando sul corpo eterico per sbloccare il corpo fisico, che è l’ultimo step. Il corpo si ammala quando c’è una carenza energetica su tutti i corpi di protezione, perché non ci si alimenta nella stessa misura.

Come aiutarci a superare le nostre paure?

La paura fa parte dell’uomo, è il coraggio a contraddistinguere le persone. E’ la differenza tra il pauroso che si ferma e il coraggioso che osa, attraversa la paura. Chi ha paura resta vittima del suo problema e può fare anche del male, perché i mostri dentro di sé si agiteranno di nuovo, chiedendo considerazione ed accettazione. Quindi, quando c’è un problema è importante come noi lo vediamo ed è questo che fa la differenza. Il distacco ci consente di relativizzare le cose, altrimenti vederle in modo viscerale significa vederci un significato nostro, profondo, che spesso è diverso dalla realtà. Una volta che si è compresa l’importanza del coltivare il sentire profondo dentro di noi, potremmo entrare a contatto anche con il Sé Divino che è autentico e dentro di noi. La strada per arrivarci è molto importante, perché la parte divina è la parte che risuona e ci porta sempre nella strada giusta.

Come nasce Lorena Traversari, nel suo cammino di crescita professionale rivolta al benessere olistico, mente, corpo e spirito?

Nasce dalla consapevolezza che non si può ridurre tutto ad una dinamica mentale; lo studio della mente è fondamentale perché dà la base ma bisogna andare oltre, perché siamo soprattutto emozione e poi mente. Ho approfondito questo aspetto con dei Master sull’ipnosi clinica proprio per lavorare con le emozioni, perché sono queste a creare le difficoltà. E’ un fatto viscerale, di pancia; è sempre da qui che si parte.

Poi creare un ponte tra mente e emozioni e spirito. Noi non siamo solo materia, ma siamo soprattutto Spirito. Bisogna rinforzare questo aspetto e solo così si potrà avere l’equilibrio e la centratura della persona. Il mio è un lavoro sinergico.

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