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Avventura archeo-marina in Sardegna

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Il team di H2Ontheroad – Fabio Santacaterina  e Andrea Angelucci

La Sardegna rappresenta nell’immaginario collettivo il paradiso dove fuggire per godere delle sue immense bellezze naturalistiche e, quest’anno più che mai, abbiamo scelto col team H2Ontheroad quest’isola come meta estiva delle nostre avventure “archeo-marine”.

Nel mese di Giugno ci siamo dedicati al versante Nord-Est, in particolare ai dintorni di San Teodoro, per scoprire le innumerevoli calette questa volta non in Kayak ma attraverso il SUP, ( è una tavola, più grande rispetto a quelle comuni da surf, che viene guidata in statica eretta attraverso l’utilizzo di una pagaia )

Ha attirato la nostra attenzione il percorso che abbiamo svolto dalla spiaggia di Capo coda cavallo, la cui parte finale vista dall’alto ricorda proprio una coda equina, e l’isolotto di Proratora. Questo percorso che, circumnavigando in SUP l’isolotto, si sviluppa per circa tre chilometri è incluso nell’area naturale marina protetta Tavolara-Punta Coda Cavallo. Lungo questa tratta sembra che anticamente avvenissero frequenti scambi commerciali, come dimostrano recenti scavi che hanno riportato alla luce strutture murarie e ceramiche d’età romana.

Infatti la disposizione protetta della baia consentiva ai romani, che non avevano ancora il pieno controllo della zona nella prima metà del II sec.A.C., di rifornire sia la zona di Olbia che le vicine isole di Molara e Tavolara stando al riparo da eventuali scorribande degli abitanti dell’interno non ancora sotto il dominio Romano.

 A proposito di Tavolara: situata così vicina ad oriente della costa sarda, grazie ad alcuni rinvenimenti, pare sia stata nell’antichità una sorta di “base” etrusca per il commercio con le popolazioni della Sardegna. Una sorta di emporio, o punto di contatto, alla stregua del ruolo che ebbe Ischia come prima colonia greca in area italica e cerniera di scambi commerciali e culturali tra popoli diversi. Tavolara fu anche vista nel V secolo da San Mamiliano e compagni. Mamiliano era un anacoreta alla ricerca di luoghi impervi per ritirarvisi in preghiera e meditazione, sceglierà poi un’altra splendida isola del tirreno, anch’essa un tesoro naturalistico senza pari: Montecristo. Pagaiando lungo questo percorso si può godere di una rigogliosa macchia mediterranea dove il ginepro con il suo intenso profumo guida le nostre pagaiate.

L’acqua è cristallina ed i colori della spiaggia hanno contribuito a fissare stupende fotografie nella nostra mente. Giugno e Settembre rappresentano i momenti migliori per godere di queste bellezze evitando il turismo di massa ed il caldo a volte molto intenso del mese di Agosto.

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