cronaca

Il triste sermone del patriarca di Mosca: quelle parole che avremmo preferito non ascoltare

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famigliacristgiana.it – urly.it/3jdzw

La predicazione del Patriarca di una grande chiesa, quale quella russa, merita rispetto e attenzione, nel tentativo di comprenderne i contenuti. Ma, nel caso del sermone tenuto dal patriarca Kirill al termine della divina liturgia celebrata nella domenica del perdono (6 marzo), più mi sforzo di capirlo, meno lo trovo condivisibile, al di là delle semplificazioni giornalistiche che si leggono sulla stampa o si ascoltano alla radio o alla TV. Si racconta che allorché nelle chiese adiacenti al ghetto di Roma, arrivavano predicatori che costringevano gli ebrei ad ascoltare le loro invettive antisemite, nelle quali li si accusava di deicidio, essi turavano le loro orecchie con dei tappi di cera, onde eludere l’ascolto. Francamente la tentazione di consigliare un analogo atteggiamento nei confronti di questo malaugurato e crudele sermone è forte, tuttavia, facendo affidamento sulle capacità critiche dei lettori, offro loro una lettura/interpretazione, mentre al tempo stesso prendo le distanze dalla teologia che è sottesa a questa predicazione.

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