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134 anni dalla nascita di Fernando Pessoa, lo scrittore visionario

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ACCADDE OGGIMichela Ludovici

13 giugno 1888: veniva al mondo uno dei più importanti scrittori della letteratura portoghese, autore chiave del mondo moderno. Con la sua incredibile visione della scrittura e della vita è stato in grado di stravolgere qualunque concezione precedente.

Fernando Pessoa, indimenticabile sognatore dai mille volti. Lui, insieme ad altri, ha importato i movimenti di avanguardia nel suo paese e ha proposto il concetto di eteronimi, identità letteraria divenuta segno caratterizzante della sua opera. Intrecciando la storia attraverso le parole, come solo un bravo autore è in grado di fare, Pessoa ci ha avvicinati al concetto di multiplo nella scrittura.

Fernando Pessoa si pose quindi a spartiacque fra un prima e un dopo, spianando la strada al nuovo. Delineava nelle sue poesie e nei suoi testi alcuni aspetti importanti, legati all’umanità. Lo realizzava, tuttavia, da più punti di vista, apparendo perfino una persona differente in ogni suo testo. Con una capacità e uno stile davvero straordinari.

E poi, le sue origini. Chi sarebbe Pessoa senza Lisbona e come sarebbe Lisbona se non avesse dato i natali a Pessoa?

Poeta lirico e nazionalista, ha portato avanti una poesia dedicata ai temi tradizionali del Portogallo e al suo lirismo malinconico, pronunciando ragionamenti sul suo io più profondo, le sue angosce, la solitudine che lo tormentava, come pure gli stati di noia che strascicava con sé.

Nacque appunto il 13 giugno del 1888, al quarto piano del numero 4 di Largo de São Carlos, in pieno quartiere Chiado. Quest’area, così come la Baixa e il quartiere di Campo de Ourique, si rivelarono essere gli ambienti più importanti della sua vita, anche letteraria.

Sapevate che…

Fernando Pessoa non amava viaggiare. Dovettero essere una vera eccezione obbligata, quei nove anni della sua infanzia trascorsi a Durban, in Sudafrica, dove il suo patrigno era in carica come console. Effettivamente, il non viaggiare molto lo rese legato intimamente alla sua città. Pessoa amava Lisbona e tutto ciò che si augurava era che gli altri la guardassero con gli stessi occhi con cui la guardava lui.

Non completò mai gli studi accademici, fermandosi ai primi due anni presso la Facoltà di Lettere. Divenne un autodidatta, motivo per cui visse gran parte della sua vita all’interno della Biblioteca Nazionale, che diventò per lui una seconda casa e dove studiò libri di filosofia, religione, sociologia e letteratura.

Solitario affermato, consacrò la sua vita alle parole. Fece traduzioni, fu inserzionista, editore, filosofo, drammaturgo, saggista, astrologo. Fernando Pessoa fu una vera e propria miniera d’oro del pensiero e dell’arte.

Visitando Lisbona, sembra quasi di scorgerne ancora la sagoma vagare per le strade della città, tra uffici e caffetterie. In uno degli uffici per i quali si trovò a passare incontrò Ophelia, l’unico amore di cui siamo a conoscenza. Dalla caffetteria A Brasileira dove si tenevano moltissimi incontri culturali, approdava verso Praça do Comércio.

L’inquietudine, protagonista del suo libro più celebre, sarà la costante dei 47 anni di vita di Pessoa. Ma se così non fosse stato, se i suoi molteplici personaggi non fossero mai esistiti, la sua opera non sarebbe certamente giunta sino a noi. Questa è la sua eredità: le tante anime che una volta erano vive e hanno tentato la ricerca di un senso per la propria esistenza. Grazie a Pessoa, non abbiamo le risposte ma siamo in grado di porci le giuste domande.

Accadde oggi: Nella meravigliosa Lisbona veniva alla luce uno dei massimi esponenti della letteratura moderna. Un visionario dalle mille visioni.

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