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“L’Israele non è l’Iran”. Migliaia di nuovo in piazza contro la riforma del sistema giudiziario

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Proteste contro la legge di bilancio: “Un favore a partiti ortodossi e alleati di Netanyahu”

L’Israele non è l’Iran”, “Fermateli!”, “Governo saccheggiatore”. Dopo una settimana di pausa si rilancia e confonde con le critiche per l’assegnazione dei fondi ai partiti ortodossi, la protesta contro la riforma del sistema giudiziario, che da ormai oltre cinque mesi sta lacerando Israele.

Manifestazioni in 150 città. 130.000 in piazza a Tel Aviv

In migliaia sono scesi in piazza in circa 150 città, con la manifestazione più imponente a Tel Aviv, dove gli organizzatori hanno stimato 130.000 partecipanti. Nel mirino dei manifestanti soprattutto il ministro della Giustizia Yariv Levin e il presidente della Commissione giustizia della Knesset, Simchà Rothman, i due architetti della contestata riforma, congelata a marzo dal premier Netanyahu sotto la pressione della piazza. 

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