VIDEO – Strage Bologna: il pompiere, sembrava un film
“Durante il tragitto, ho pensato che si trattasse di una caldaia.
La chiamata, ricevuta dalla centrale operativa, richiedeva un intervento alla stazione centrale, avevamo poche informazioni. Io e Claudio Deserti, mio collega, abbiamo impiegato pochissimo tempo per raggiungerla: era un sabato mattina, un sabato d’estate. Faceva caldo, molto caldo e a Bologna erano quasi tutti partiti per le vacanze. Abbiamo percorso i viali a tutta velocità, quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti polvere, macerie, detriti. Lamenti e grida di dolore spezzavano un silenzio irreale. Il silenzio della tragedia”. Stefano Sghinolfi, vigile del fuoco in servizio a Bologna e oggi in pensione, nel 1980 aveva 31 anni. Con il collega è stato tra i primi a intervenire dopo l’esplosione dell’ordigno che, alle 10.25 di sabato 2 agosto, ha sventrato la stazione centrale, uccidendo 85 persone e ferendone 200.
Un attentato che è un dolore ancora vivo nella storia della città e del Paese, che “ha colpito persone innocenti: sono stati dei vigliacchi – ha aggiunto Sghinolfi – hanno colpito persone inermi, che non c’entravano niente. Io ho solo operato come soccorritore, sono contento che saltino fuori i nomi dei mandanti. Non sono un magistrato, non ho le competenze, ma queste famiglie, tutte queste famiglie che non smettono di piangere i loro cari meritano la verità. Meritano di conoscere tutta la verità”.
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