Quasi 400 detenuti-pompieri impegnati nei roghi della California per pochi dollari al giorno
Nel caos delle fiamme che stanno distruggendo la California meridionale quasi 400 pompieri-detenuti stanno aiutando ad arginare l’avanzata del fuoco rischiando la vita. Non senza polemiche, in un contesto di totale emergenza come quello che sta vivendo Los Angeles, emerge con forza la storia dei carcerati che – addestrati tramite il programma del dipartimento di correzione e riabilitazione della California (CDCR) – rischiano oggi la propria incolumità per proteggere persone e case dagli impatti degli incendi devastanti.
Le polemiche sono doppie: da una parte ci si chiede perché il numero di pompieri-detenuti sia vertiginosamente calato proprio in questi anni in cui l’emergenza incendi è sempre più forte, dall’altra in rete e sui social ci si interroga invece sul fatto che giovani detenuti rischiano la vita per pochi dollari al giorno, quasi fossero degli “schiavi”.
Attualmente le squadre dei prigionieri addestrati sono state integrate nel dipartimento di protezione forestale antincendio della California, il Cal Fire. In totale 395 detenuti, in 29 squadre, sono schierati nel tentativo di controllare i roghi. In certe situazioni le squadre del CDCR possono rappresentare anche fino al 30% della forza antincendio nello Stato. Si tratta di carcerati che hanno scontato 8 anni di pena (e non ovviamente per reati collegati a incendi dolosi) e che sono stati addestrati all’interno dei 35 campi antincendio disseminati in California.
Solitamente la forza lavoro dei detenuti pompieri viene utilizzata per operazioni che vanno dal taglio tronchi alla creazione di linee tagliafuoco ma, in casi di emergenza come quello attuale, possono anche essere in prima linea per lo spegnimento dei roghi, rischiando appunto la vita. Mentre soffia il vento che alimenta fiamme che corrono su terreni provati da stagioni secche, i pompieri-detenuti operano ora sul fronte dei roghi per un pagamento che oscilla fra i 5,80 dollari e i 10,24 dollari al giorno, più un dollaro all’ora per ogni risposta ad emergenze attive. In casi come questi, possono guadagnare intorno ai 30 dollari in un turno di 24 ore.
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